Il Papa invoca “ogni grazia” per la Campania, in particolare chi vive nel disagio

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CAMPANIA- “Con questi voti, nel ricordare con gratitudine le manifestazioni di fede vissute in codesta oasi mariana il 21 marzo 2015 in occasione del mio pellegrinaggio, invoco ogni grazia per la terra campana, in modo speciale per quanti sperimentano situazioni di disagio”. E’ così che Papa Francesco ha chiuso la lettera indirizzata all’arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo in occasione dell’anno Giubilare. Una lettera in cui viene ribadito la necessità di un momento di fraternità e pace, nel segno della Madonna di Pompei: “Possa anche oggi- scrive il Santo Padre-  all’umanità bisognosa di ritrovare la via della concordia e della fraternità, parlare ancora il Signore mediante il messaggio della Madonna di Pompei. Auspico che i suoi numerosi devoti sparsi in tutto il mondo aderiscano sempre pià fedelmente al Signore, testimoniando icinanza i fratelli, specialmente ai più bisognosi”. Prima aveva parlato proprio dell’opera di Bartolo Longo: Siamo consapevoli di quanto sia necessario riscoprire la bellezza

del Rosario nelle famiglie e nelle case. Questa preghiera è di aiuto nella

costruzione della pace ed è importante proporla ai giovani perché la

sentano non ripetitiva e monotona, ma un atto di amore che non si stanca mai di effondersi. Il Rosario è, altresi, fonte di consolazione per gli ammalati e i sofferenti, <catena dolce che ci rannoda a Dio>, ma anche catena di amore che si fa abbraccio per gli ultimi e gli emarginati, quali furono, agli occhi di Bartolo Longo, soprattutto gli orfani e i figli dei carcerati. Pertanto, incoraggio a proseguire con rinnovato impegno, mediante le molteplici niziative del Santuario, la grande storia di carità da Lui iniziata: essa è l’eredità spirituale più bella che ha lasciato il Beato Fondatore”. La lettera del Papa si apre con il motivo per cui ha scritto all’arcivescovo: Ho appreso con piacere che la Comunità ecclesiale che è in Pompei si appresta a celebrare con opportune iniziative pastorali un Anno Giubilare, per fare memoria del 150° anniversario dell’arrivo del venerato quadro della Vergine del Rosario. Sono lieto di unirmi spritualmente a quanticelebreranno la significativa ricorrenza é e resteranno in orante raccoglimento presso I te mpio mariano pompeiano, per trovare conforto e speranza nel volto dolcissimo della madre celeste”.