LAURO- “E’ importantissimo che non lo abbiate dimenticato, glielo dicevo che sarebbe rimasto immortale”. Stefania Galli non nasconde la sua emozione prima di scoprire il telo dove c’è l’opera restaurata realizzata dal suo compagno di una vita, il maestro Giovanni Galli. E non ha voluto mancare oggi pomeriggio alla manifestazione nell’androne di Palazzo Pignatelli che ha di fatto “riconsegnato” al suo splendore l’opera che si trovava in quel vero e proprio museo “en plein air” che è Lauro con i suoi murales, oggi anche sede del Comune. Un lavoro di sinergia tra un gruppo di cittadini che avevano un rapporto con Galli, “amico di Lauro”. “Lui si sentiva del Sud” ha raccontato la vedova Galli, diventata “madrina” dell’evento. Targa e naif sono stati scoperti da lei alla presenza del sindaco di Lauro Rossano Sergio Boglione, dei “Cultori dei Naives”, il gruppo di cittadini composto dal penalista Annibale Schettino, legatissimo al maestro e dal dirigente Arpac Domenico Santaniello, oltre ad un lungo elenco di sostenitori che hanno sposato l’iniziativa, i soci della Proloco di Lauro e la Provincia di Avellino. Proprio il sindaco Boglione ha espresso apprezzamento perché quello che si è definito con la cerimonia di oggi pomeriggio è un percorso in linea con la riscoperta dei naifs avviata dell’agosto del 2022 dall’amministrazione comunale, quella scandita dai numeri, le circa 50 oper realizzate in tre anni. E’ toccato a Domenico Santaniello descrivere, con aneddoti e curiosità il legame tra l’artista e la comunità irpina. A partire da quella conoscenza nata sulle scale della Chiesa, negli anni scorso ritrovo di tanti giovani e meno giovani di Lauro nelle notti di estate. Giovanni Galli era uno di loro. E Lauro non lo ha dimenticato, festeggiandone anche i successi, come il guinness dei primati con l’immagine del Papa incisa con una punta di spillo. “Noi amici abbiamo voluto ricordarlo in questo modo- ha spiegato Domenico Santaniello- Ringraziamo il sindaco che ci ha sostenuto, questo è uno scenario adatto. Lo abbiamo fatto con molto piacere, perche’ quella dei naifs e’ una bella tradizione che seguiamo con molto interesse”. E non poteva mancare un aneddoto. Come raccontato da Santaniello, Giovanni Galli mentre dipingeva questa sua opera aveva avvisato l’avvocato Annibale Schettino: ti metterò qui, con i baffi. E affacciato da una delle finestre del Castello c’è infatti una figura che abbiamo scoperto raffigura il noto penalista avellinese. Nell’opera restaurata di Galli c’è però tutta o almeno gran parte della storia di Lauro, per questo motivo è stata scelta. E gli è stato dato anche un nome: Lauro e la tenda rossa. Quella dell’impresa del generale Nobile. L’importanza di ricordare è stata al centro dell’intervento del penalista Schettino. Ha definito infatti l’iniziativa come una “radice con cui non si perde la nostra storia”. Per Daniele Acerra, esponente della Proloco, quella restaurata e’ un’opera che rappresenta in pieno la storia di Lauro. Apprezzamento anche dalla Proloco per la sinergia che si è messa in campo e per il lavoro che si sta realizzando per le nuove opere naives nel comune del Vallo di Lauro.
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it