Michele De Leo – Comincia la settimana che segnerà, per la serie C, la ripresa del campionato dopo lo stop dovuto alle festività di fine anno, prima, ed al riacutizzarsi della pandemia, poi. Nonostante i giorni a disposizione, però, l’Avellino si è fatto trovare impreparato e, dopo ben 17 giorni dall’avvio del mercato invernale, la casella delle operazioni in entrata è desolatamente vuota. Eppure, ci si aspettava ben altro: il terzo posto in classifica dopo la prima giornata di ritorno, con la quarta vittoria consecutiva in trasferta, e, soprattutto, le dichiarazioni della proprietà, lasciavano presupporre interventi importanti già nei primi giorni del mercato di riparazione. Il Presidente Angelo Antonio D’Agostino ha sottolineato, a più riprese, la volontà di puntare ancora al primo posto, occupato dal Bari e distante nove punti. Come la scorsa estate, però, alle dichiarazioni non sono seguiti i fatti. L’Avellino è una squadra forte che, però, aveva ed ha bisogno di innesti mirati per provare a giocarsela con il Bari ed un Catanzaro che si è molto rinforzato nel corso degli ultimi giorni. Il tecnico Braglia era stato molto chiaro – già nel corso del mese di agosto – sui profili necessari per il tanto auspicato salto di qualità. Invece, i giocatori attesi ed invocati dalla tifoseria non sono arrivati ad agosto e, soprattutto, non sono stati ufficializzati sino a questo momento. Alla fine del mercato di gennaio mancato 13 giorni ma una società seria e solida, che sa perfettamente dove intervenire per rinforzare la rosa, avrebbe dovuto mettere, già da dieci giorni, i nuovi acquisti a disposizione del tecnico biancoverde. Nuovi innesti a parte, ammesso che arrivino e che, soprattutto, possano essere in campo già nelle prossime ore, è il momento di fare chiarezza. La società è tenuta a parlare chiaro nei confronti di una tifoseria che – almeno nel suo zoccolo duro – non ha mai fatto mancare il proprio supporto, in casa e fuori. La famiglia D’Agostino dica chiaramente se questa impasse di mercato è dovuta a risorse limitate – in questo caso verrebbe da chiedersi perché il patron promette la luna – oppure a difficoltà nelle operazioni di mercato. Senza voler tornare sugli errori della sessione estiva, è evidente che il direttore sportivo dell’Avellino Salvatore Di Somma abbia una rosa di calciatori sui quali punta molto e che lo hanno seguito in diverse tappe della sua carriera da dirigente. Appare in difficoltà, invece, nella definizione di operazioni in una rosa più ampia, di calciatori quasi mai trattati che, però, possano assicurare all’Avellino quei profili richiesti dal tecnico e, soprattutto, favorire quell’auspicato salto di qualità. E’ inammissibile che a distanza di giorni – l’ufficialità è delle ultime ore ma era ormai chiaro che Iemmello avrebbe firmato per il Catanzaro – dal mancato acquisto dell’attaccante del Frosinone, l’Avellino si debba ancora guardare attorno alla ricerca di un valido sostituto. Ed è altrettanto incredibile che la società biancoverde non abbia ancora individuato quel regista/trequartista che Braglia aveva già richiesto a gran voce nel corso del mercato estivo. Il tecnico toscano – complici i cinque casi di positività da Covid 19 all’interno del gruppo squadra – potrebbe arrivare alla delicata sfida interna contro il Monopoli con gli uomini contati, con Aloi che resta sempre con la valigia pronta e D’Angelo che non ha ancora rinnovato il proprio contratto. Per questo, mai come in questo momento è fondamentale serrare le fila e chiudere, a stretto giro, almeno due o tre operazioni di mercato che consentano ai lupi di giocare un girone di ritorno da protagonisti.
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