IL COMMENTO – Dolcetti o scherzetti?… Solo tornelli

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di Antonio Porcelli – Auguri a tutti i Santi, in cielo e in terra. Auguri anche a Ciriaco, Cosimo, Rosetta, Giulia, Marco 1 e Marco 2, Enzo, Arturo, Francesco ed anche ad Alberta, Giuseppe e alla mia cagnolona San Bernardo verace, di nome Birba. Forse ho dimenticato Vittoria, il fido Toni, accompagnato da Luigi ed Emiliana, ho tralasciato tanti altri e resto in attesa di telefonate… per conferme di candidati alle prossime del 2009. Chiaramente sono tutti in pista, chi entra e chi esce con la porta girevole della politica che continua tra cancelli, controllo accessi,e terminali per la gestione del tempo. Per la verità, molti sembrano tanti matti alla ricerca dell’identità perduta: chi parla, chi sbraita, chi lancia veleni, chi strumentalizza, chi sgambetta, chi sorride sempre, chi allunga le mani, chi vaneggia, chi minaccia, chi…. Ognuno ha il suo “chi”, la sua strategia e la sue ambizioni sfrenate… ma nessuno ha fatto i conti con il Ministro Brunetta. Pian piano arriverà il giorno dei tornelli ai politici. Pian piano arriverà il momento dell’introduzione dei tornelli e ruote girevoli di piene dimensioni destinate alla protezione di accesso ai diversi edifici (Enti e commissioni varie). Tornelli e ruote girevoli tripodi che permettono l’entrata ed il controllo di persone (nei partiti). Tornelli e ruote girevoli “ addòvai, chi sei, fammi capì”, muniti di una carrozzeria inossidabile o in verniciata ed un meccanismo tripode. Tornelli e ruote girevoli a motore piene dimensioni di tipo “Affidabilità e trasparenza” e tornelli e ruote girevoli che servono al blocco di tipo “No agli incarichi al proprio nucleo familiare”. Il Brunetta pensiero che fa discutere milioni di italiani è già al lavoro per la nuova norma che rivede le norme del governo Prodi che senza copertura finanziaria aveva ipotizzato un lasciapassare per tutte le centinaia di migliaia di precari e per l’applicazione dei “Di.Do.Re”: DIritti e DOveri di REciprocità su cui sta lavorando insieme al ministro dell’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi per la tutela della convivenza. Il meccanismo definito virtuoso dal Ministro, è quello di ridare uno status ai dipendenti pubblici che si “sentano orgogliosi di essere dipendenti pubblici, dando loro valore e il senso che stanno producendo beni fondamentali”. Il titolare del dicastero della Funzione Pubblica ha sempre sostenuto che la sua è una “battaglia di sinistra” nell’interesse della “povera gente perché i ricchi e i benestanti possono fare a meno della Pa in quanto si comprano la scuola all’estero, la giustizia con gli arbitrati, la salute nelle cliniche private, la cultura, la sicurezza con i guardie private”. Se è così, nonostante mal di pancia diffusi, i tornelli per i politici irpini sono attesi come una manna dal cielo. Non sono dolcetti o scherzetti. E’ una speranza, una richiesta urgente e da tramutare in atti urgenti e immediatamente esecutivi. Caro Ministro, tra chi entra e chi esce, anche agli umili cittadini di questa provincia è difficile comprendere chi è il migliore, il più virtuoso, il meno interessato alle proprie fortune e ai privilegi della casta. Non può immaginare quante innumerevoli sono le bugie e le strumentalizzazioni sulla situazione discariche e sulla sanità nella nostra provincia, per non parlare delle laute convenzioni ricadenti sulle spalle degli utenti- cittadini in nome dell’appartenenza a discapito dell’efficienza. Nel giorno di Halloween siamo in molti a ritenere che dietro le maschere di streghe, vampiri, zombie e fantasmi si nascondono volti ormai noti da tempo e conosciuti per aver perpetrato “scherzi” anche pericolosi alla gente della nostra provincia. Per questo motivo, nonostante la tradizione della vigilia della festa di tutti i santi, se qualcuno busserà alle nostra porta urlando: “Dolcetto o scherzetto?”, non avremo dubbi nella risposta. “Tornelli, tornelli e ancora tornelli”: così la smetteranno di prenderci in giro. Confidiamo, pertanto sig. Ministro nella sua disponibilità alle giuste rivendicazioni degli utenti – cittadini della laboriosa gente irpina convivente da troppo tempo con la politica della parola e precaria nella sua vocazione per aver troppe volte delegato.

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