Avellino – Cinque giorni ancora di normalità e poi scatterà nuovamente l’emergenza rifiuti. Il Cdr di Pianodardine, secondo bene informati, sta per “scoppiare”. Il piazzale è stracolmo di ecoballe e restano pochi metri da occupare. Ogni giorno, infatti, come ha spiegato Michele Caso della Cisl, al Cdr approdano 250 balle di rifiuti contro le 1000 che possono essere depositate. Insomma, la matematica non è una opinione: in quattro giorni il Cdr sarà saturo e si dovrà individuare, necessariamente, un altro sito per scongiurare l’emergenza. Ma, come ha dichiarato il vice sindaco di Avellino Antonio Spina, “…per il momento nessuna comunicazione ufficiale, né dalla Fibe che gestisce i Cdr della Campania né dal Commissario per l’Emergenza Rifiuti della Regione Corrado Catenacci, in merito alla probabile saturazione dell’impianto di compostaggio di Pianodardine. Fino ad oggi, comunque, possiamo dire che le notizie in nostro possesso sono quelle che attraverso gli organi d’informazione e qualche voce di corridoio riusciamo a conoscere. In città la raccolta prosegue ininterrottamente e senza problemi particolari ma…”. Per il Sindacato di Via Circumvallazione, invece, il “caso saturazione” è come una bomba ad orologeria: occorre intervenire in tempo affinchè non esplodi. E Michele Caso indica anche una soluzione, opinabile, “…il termovalorizzatore di Acerra potrebbe dare una boccata d’ossigeno ed evitare così l’emergenza: la struttura partenopea per la combustione delle balle, infatti, è entrato a pieno regime e potrebbe essere utilizzato per bruciare i rifiuti dell’Irpinia”. Ma, per il momento, solo ipotesi. Tutto resta avvolto nel silenzio, in attesa forse che esploda l’emergenza rifiuti. (Emiliana Bolino)
Redazione Irpinia
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