Lauro – “La chiusura dell’ICAM di Lauro è solo l’ultimo segnale di una politica istituzionale che continua a muoversi senza una visione di lungo termine, privilegiando il consenso immediato e trascurando servizi e realtà importanti”. Così il consigliere comunale di minoranza Francesco Mazzocca ha commentato la chiusura dell’Icam di Lauro.
“Privare il Mezzogiorno dell’unica struttura dedicata alle madri detenute e ai loro figli significa ignorare il diritto all’affettività e al reinserimento sociale, costringendo famiglie a trasferimenti forzati nel Nord Italia. Questa scelta si inserisce in un contesto più ampio di progressiva riduzione dei servizi essenziali nel nostro territorio. I continui tagli a diversi servizi, la carenza di strutture adeguate, scolastiche e sportive, la chiusura della sede di Irpiniambiente, strade dissestate. Ogni giorno assistiamo a un impoverimento costante, mentre si investe esclusivamente in iniziative di facciata a tutti i livelli”.
E non manca una stoccata anche a livello politico: “Eppure, oggi molti si indignano. Tanti si scandalizzano per la chiusura dell’ICAM, ma sono gli stessi che, quando è arrivato il momento di fare una scelta nelle urne, hanno preferito votare o fare accordi con chi non ha mai avuto a cuore i servizi fondamentali per il Sud. Ora si lamentano degli effetti di una politica miope, ma ignorano che sono stati proprio loro a renderla possibile”.
Infine, la chiusura di questa struttura rappresenta un passo indietro nel percorso verso un sistema penitenziario più giusto e attento alle esigenze delle persone più vulnerabili. Come comunità, abbiamo il dovere di tutelare i diritti delle madri detenute e dei loro figli, garantendo loro un futuro migliore e più inclusivo. Per concludere, mi unisco alle voci di protesta e chiedo un immediato ripensamento riguardo alla chiusura dell’ICAM di Lauro, affinché si possa continuare a offrire un supporto indispensabile alle famiglie coinvolte e mantenere viva la speranza di un reinserimento sociale efficace. Oggi come non mai abbiamo bisogno di una classe dirigente più attenta e incisiva, che sappia rappresentare e garantire servizi e diritti dei cittadini”.