Guerra ai buchi neri post-terremoto, si comincia a demolire

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Guerra, terremoto, coronavirus. Con Avellino che ha sempre rialzato la testa. Anche se con fatica, anche se di tempo ce ne vuole. Di certo il sisma è stato l’evento dannoso e luttuoso che ha lasciato con più forza i suoi segni.

Ancor oggi, ben visibili nel capoluogo irpino. I famosi, tristemente famosi, buchi neri sono un po’ dappertutto, custodi di una ferita ancora aperta dal lontano 23 novembre 1980. Ma qualcosa si muove, si sta muovendo. E’ guerra ai buchi neri, il terremoto lo ricorderemo in altri modi. Domani, parola di sindaco Festa, viene messa mano al primo palazzo che aspetta di essere ricostruito in via Francesco Tedesco, dopo corso Umberto.

Pronti, partenza, via, arrivano le ruspe ed il primo buco nero sarà un lontano ricordo. Si passerà poi avanti, si procederà gradualmente. Via Francesco Tedesco vuol liberarsi dalle ferite visibili.