Giuditta: “Si faccia chiarezza”. Il cognato di Clemente Mastella “pizzica” Cirino Pomicino

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di Teresa Lombardo
Udeur: nessun grande rammarico per una promozione che non c’è stata, solo preoccupazione per un principio di territorialità disatteso. Per una posizione antibassolino (quella di Cirino Pomicino) che potrebbe – salvo una chiarezza immediata – sbandare l’elettorato conquistato con un impegno che dovrà vedere nuovi e più esaltanti frutti. E’ il segretario provinciale del partito di via De Conciliis Pasquale Giuditta a mettere i punti sulle ‘i’. La sua non una posizione polemica, tutt’altro: solo la volontà di volersi confrontare. Dai risultati di un partito in crescita che “ha messo in campo candidati prestigiosi”, ad un altro dato di fatto: il cambio dell’ultimora che non lo ha visto tra i rappresentanti del listino Bassolino. A lui abbiamo chiesto:
I più la davano nel listino del governatore uscente. Cosa è successo?
“Non saprei. Certo è che in provincia di Avellino con la mancata rappresentatività del listino non abbiamo una cosa in meno, forse non abbiamo avuto una cosa in più”.
C’è rammarico?
“Un po’. Ma è da tempo che siamo abituati ad andare avanti con le nostre forze e con la nostra rappresentanza. Il lavoro che continueremo a svolgere ci premierà. Siamo esaltati da questa convinzione. La mia preoccupazione sia in provincia di Avellino che in tutto il territorio regionale è che dobbiamo trovare fortissime motivazioni su due problematiche che sono obiettivamente emerse, o meglio sono state intercettate dalla pubblica opinione. Non riflettere su tali questioni, significa voler essere ipocriti. La scelta nel listino di due soli rappresentanti di Benevento disattende il principio della territorialità, linea emersa dal Congresso regionale e nazionale. Può significare un regalo alla provincia sannita”. Dunque quale è stato il criterio individuato? E’ l’interrogativo di Giuditta che vuole chiarezza non per sé ma per la comunità e per un elettorato che vuole vedere crescere. Ancora… va spiegata e al più presto la posizione “antibassolino di Cirino Pomicino”. “La linea nazionale e non solo …del partito è l’adesione convinta al centrosinistra. Quella di Pomicino è in netto contrasto con l’Ulivo. Nei prossimi giorni chiederò di dibattere la problematica nel corso di un comitato regionale perché non vorrei che nascesse al nostro interno un’anima di centrodestra. Visto che Pomicino, sembra teorizzare il non voto a Bassolino. E’ un fatto gravissimo ed inaccettabile: va chiarito al più presto. Inoltre è reduce da una posizione politica che stava traghettando l’Udeur nel centrodestra. Ritengo che il governatore della Campania non possa avere sofferenze di tale genere. Se non spieghiamo bene le due questioni rischieremo di essere penalizzati dal nostro elettorato”.
Dalla politica regionale a quella più propriamente nostrana: passiamo alla questione Comune di Avellino. L’Udeur ha aperto la crisi. Cosa non va?
“La mia convinzione e quella dei consiglieri comunali è che vada immediatamente risolta la sofferenza che esiste al Comune di Avellino. Sofferenza registrata all’interno della maggioranza anche tra le fila dei Ds. Se non ci fermiamo un minuto a riflettere, porteremo avanti un’immagine non efficiente di amministrazione. Le condizioni che noi chiediamo con questa verifica sono di stabilire le regole dello stare insieme esaltando il Consiglio; il rapporto tra la giunta ed il Civico Consesso; i punti programmatici per poter andare avanti nell’immediato. Questo con la condivisione di chi ha la responsabilità di amministrare (Galasso, ndr)”.
Più volte ha ribadito la necessità e l’urgenza di definire la questione vertice Ato.
“Dobbiamo prendere in considerazione che il sindaco sulla vicenda Ato non può più rimandare una sua adempienza. Sono scaduti ormai i tre anni, così come ha preteso il presidente uscente (De Stefano, ndr)”.
Un tentennamento del sindaco Galasso?
“Proprio così. Sta tentennando su ogni questione amministrativa. Il tutto non fa bene alla città di Avellino”.
Verifica a parte, si vocifera la volontà del Campanile di sostituire l’assessore Luca Iandolo con Nicola Micera. E’ solo una male lingua? Se sì quale è l’esigenza?
“Nella verifica si deve rivendicare un equilibrio all’interno della giunta, delle rappresentanze. Non possiamo essere super assessori. Può darsi che ci sia l’esigenza di modificare l’assetto. Ad ogni modo non si tratta di sostituzione dell’uno o dell’altro: il significato è ben altro”. Tra dati di fatto, affondi soft e ‘ni’, Giuditta dice la sua.

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