Giudice sportivo da record: è bagno di sputi in Serie D

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di Claudio De Vito – Ben 49 sputi sui campi della Serie D. E’ il bilancio che emerge dall’attività decisoria del giudice sportivo relativamente alla gare che si sono disputate nello scorso weekend in Lega Nazionale Dilettanti. 49 sputi, tutti accuratamente rilevati, uno per uno, dai direttori di gara e assistenti e riportati all’interno dei vari rapporti consegnati al giudice sportivo.

Alla sagra dello sputo è stato il Ladispoli (girone G, quello dell’Avellino) ad avere la meglio su tutti secondo il referto dell’arbitro. Il club laziale ha infatti rimediato 2.500 euro di ammenda “per avere, al termine della gara, propri sostenitori lanciato numerosi sputi (34) all’indirizzo della Terna che colpivano gli Ufficiali di gara sulla testa, collo, spalle, maglia, braccia e gambe (R A – R AA – R AA )”.

E desta curiosità a questo punto la modalità del conteggio della copiosa attività salivare descritta nel comunicato ufficiale. Di portata inferiore, ma ugualmente sanzionata, quella registrata al triplice fischio di SFF Atletico-Sassari Latte Dolce. Alla società di Fiumicino sono stati inflitti 1.000 euro di ammenda “per avere, al termine della gara, propri sostenitori lanciato alcuni sputi (4) che colpivano i calciatori della squadra avversaria (R A – R AA)”.

Fuori dal girone dei lupi, ci hanno pensato i tifosi del Gela a fornire il loro “contributo” tutt’altro che invidiabile con l’aggiunta di una monetina. Il loro club infatti ha dovuto incassare una multa di 1.800 euro “per avere propri sostenitori lanciato numerosi sputi (10) all’indirizzo di un A.A. che lo attingevano alla schiena e alla nuca, nonché una moneta da 20 cent (R AA)”.

E’ stato infine Daniele Grandi, attaccante del Seregno, a rifinire l’opera con una giornata di squalifica “per avere a gioco fermo lanciato uno sputo all’indirizzo dell’avversario colpendolo al petto”. Ma come se non bastasse dagli spalti della D è volato altro in campo come birra, acqua, Caffè Borghetti, bengala petardi. Che purtroppo rappresentano la norma. L’eccezione l’ha invece fatta la produzione salivare per uso esterno atto ad offendere, tanto notevole quanto certosina nell’essere rilevata dai malcapitati giudici di gara. 49 sputi: un record di cui non andare proprio fieri.