SOLOFRA – Settantacinque fatture per l’ accusa false emesse da dodici società “cartiera” per un imponibile di più di 4 milioni di euro e una presunta evasione Iva di 975 mila euro. Un maxi giro di fatture false nel Distretto Conciario di Solofra, dove una società che si occupava della preparazione e concia delle pelli, avrebbe utilizzato per il 2019 le fatture emesse per operazioni inesistenti per evadere le imposte. L’accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Avellino sulla base degli accertamenti dei militari della Guardia di Finanza di Avellino, che hanno ricostruito le operazioni, contestando alla fine al titolare della società che avrebbe utilizzato le fatture per operazioni inesistenti, sia il reato di utilizzo delle fatture false che quello di false comunicazioni sociali, in quanto avrebbe inserito le fatture nel bilancio per l’anno di imposta 2019. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Luigi Iglio, ha chiesto il processo per quattordici indagati, insieme allo stesso imprenditore anche gli altri titolari delle società che avevano emesso le fatture. A decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio sarà il prossimo 1 ottobre il Gup del Tribunale di Avellino Lucio Galeota.
LE INDAGINI
A determinare la circostanza e la contestazione che le fatture fossero emesse per le operazioni inesistenti sarebbero gli elementi raccolti dai militari delle Fiamme Gialle di Avellino. Per quasi tutte le aziende che avevano emesso le fatture non risultavano sedi legali o depositi idonei, documentazione fiscale, pagamento di imposte, in alcuni casi anche nessun dipendente, niente contratti di fornitura elettrica, documenti di trasporto non idonei o simili a quelli di altre aziende. Sara’ ora il Gup a dover decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Avellino.