«Io candidato alle Regionali? Ci sono molte persone che me lo chiedono, soprattutto amici del partito. Ci sto pensando, perché la battaglia è difficile e la vittoria del centrosinistra non è scontata. Non era nelle mie corde pensare a un impegno alle Regionali. Poi sono stato il candidato di una coalizione e ci sono tanti amici che mi hanno sostenuto e si sono impegnati. Quindi, fino alla fine ci penserò». Così Antonio Gengaro, ex consigliere comunale di Avellino ed ex candidato sindaco, che non scioglie ancora le riserve su una sua possibile candidatura nella lista del Partito Democratico per le prossime elezioni regionali.
«L’unico motivo che mi spinge a valutare la possibilità di farlo – ha aggiunto – sarebbe quello di dare un contributo al centrosinistra, che in Campania sta conducendo una battaglia difficile, non scontata, per la quale credo dobbiamo essere tutti motivati. Se dovessi decidere non con il cuore ma con la testa, direi di no». Il tempo, però, stringe: le candidature andranno depositate entro il 25 ottobre, e al momento l’unica certezza nella lista dem irpina resta l’uscente Maurizio Petracca.
Nel frattempo, in città si discute del “rischio di un’occasione perduta”, tema del convegno promosso nel tardo pomeriggio dal movimento Controvento. «Quello che si rischia di perdere – ha spiegato Gengaro – è la spinta innovativa che avevamo riposto in Fico. Il precipitare degli eventi ha messo da parte la questione programmatica: tutto si è ridotto a questa conflittualità perenne con De Luca. Ovviamente, sono questioni che vanno superate. Bisogna battersi nei territori per affermare l’esigenza di una nuova Campania. Noi siamo tra quelli che hanno espresso posizioni critiche verso l’esperienza De Luca, soprattutto per quanto riguarda l’Irpinia, in settori come la sanità — basti pensare a ciò che è diventato il pronto soccorso di Avellino — e i trasporti. Un ragazzo che torna da Napoli per rientrare in provincia rimane bloccato all’autostazione. Le occasioni di lavoro, i servizi, la competitività delle aree interne rispetto alle fasce costiere: su questi temi va fatto molto».
E ancora: «Si parla tanto oggi di un assessore alle aree interne. Io credo, invece, che servano politiche per le aree interne, che significhino investire sul futuro, sui giovani, sulle opportunità di lavoro e su servizi adeguati. Per competere con le zone costiere — Napoli e Salerno — dobbiamo offrire ai cittadini, se non le stesse, almeno simili opportunità, ponendoli sullo stesso livello per sanità, trasporti e sviluppo. Solo così si può ridurre la distanza tra noi e le fasce costiere. L’Irpinia è la provincia nella quale la Regione Campania ha investito di meno in termini di risorse. Benevento, forse anche grazie al ruolo di Clemente Mastella, in proporzione — pur avendo meno abitanti — ha ricevuto più fondi rispetto ad Avellino».
A fare eco a Gengaro è Antonio Bellizzi, che invita a riportare il dibattito politico sui contenuti: «È un errore discutere dei nomi prima di affrontare i temi. C’è stata addirittura l’ipotesi che l’ex sindaca Nargi potesse schierarsi a sostegno del candidato del centrosinistra, cosa che a nostro avviso era assolutamente impossibile. Stiamo parlando di una coalizione che è stata cruciale per determinare la caduta dell’ex sindaca di Avellino. Per noi era impensabile che Nargi potesse presentarsi come candidata a sostegno di Roberto Fico. Si parla di tanti nomi anche a sostegno del centrodestra. Ci sono continui “cambi di casacca” ai quali eravamo già abituati durante la consiliatura comunale, e che, onestamente, ci lasciano allibiti. Speriamo che non diventino il focus centrale delle prossime Regionali».
Infine, un riferimento anche al futuro della città: «Le prossime amministrative sono alle porte. Dobbiamo guardare al prossimo appuntamento elettorale con uno sguardo d’insieme. L’importanza dell’incontro di oggi consiste proprio nel ribadire quale debba essere il focus per il candidato della coalizione di centrosinistra: deve basarsi sui temi e sul programma. Ad oggi si è discusso ben poco, e i temi fondamentali non sono ancora stati affrontati».