“Abbiamo sollevato un altro velo dal volto ferito della nostra terra. Di fronte alle emergenze ambientali legate alle aree industriali che stanno venendo fuori a distanza di anni, per riannodare il filo spezzato di una matassa abbastanza ingarbugliata, non basta prendere atto del fallimento di una gestione politica che ha bisogno di essere sostituita alla guida di enti importanti per lo sviluppo di questa provincia. Occorre una programmazione di interventi secondo una strategia condivisa a cui deve seguire una gestione innovativa. Questo potrebbe essere contemplato in un contesto di nuove risorse europee messe a disposizione dei finanziamenti 2014/2020. Attenzione, però, alla facile improvvisazione”.
Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico è pronto a dare il suo contributo alla discussione che si è accesa nei giorni scorsi tanto sulla ex Palcitric nell’area industriale di Calitri che sulla Bulloneria Meridionale nell’area industriale di Calaggio nel comune di Lacedonia.
“Rispetto a tutto ciò, si parte dalla necessità di individuare eventuali responsabilità ai danni dei lavoratori. Alla fine sono stati loro e continuano ad esserlo le vittime sacrificali di un sistema industriale ridotto a brandelli che ha la necessità di essere ripensato. Inoltre, le discussioni dei giorni scorsi – continua Gallicchio – mettono a nudo uno dei problemi fondamentali che riguarda l’incapacità politica di sottrarre quei capannoni alle curatele fallimentari e al peso di alcuni vincoli burocratici che ancora zavorrano il loro utilizzo. Non è più sopportabile ritrovarsi ancora di fronte a curatele fallimentari che durano da oltre venti anni, con capannoni ridotti a strutture fatiscenti. Mettiamo in atto azioni utili per utilizzare quei capannoni. La politica non parli solo di poltrone ma ritorni al suo ruolo primario che è quello di ricercare soluzioni praticabili e di lungo respiro. Ancora una volta, come circolo di Bisaccia, siamo pronti ad avanzare a tutti i circoli territoriali del Partito democratico delle iniziative mirate a portare i parlamentari irpini e consiglieri regionali ad affrontare questo problema. Pensiamo ad una loro visita nelle aree industriali per toccare con mano il problema, accompagnati magari dai presidenti delle Commissioni lavoro e Sviluppo. Un confronto aperto con lavoratori, sindacati e industriali per ragionare del futuro anche in vista della ormai imminente programmazione europea 2014/2020. Il nostro, un lavoro che cercherà di coinvolgere anche l’Agenzia per la Coesione Territoriale voluta dall’ex ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca al quale chiederemo di recarsi in Irpinia per un confronto e una condivisione sulla pianificazione di una serie di interventi. Quindi, ritengo che la questione ambientale specie nelle aree industriali sia legata alle future strategie di sviluppo legate ad una green economy che non è soltanto rappresentata dai parchi eolici ma da un modello industriale ecocompatibile ed ecosostenibile che dobbiamo costruire in Irpinia come modello di riferimento del Mezzogiorno. Per questo bisogna fare presto e mettersi al lavoro per dare alla nostra terra la possibilità di un futuro e una speranza”.
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