G7 in Irpinia, l’orgoglio dei sindaci Documento su quattro temi a Piantedosi

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AVELLINO- L’orgoglio di ospitare un vertice internazionale con tutti i benefici che ne deriveranno e un documento in quattro punti consegnato questa mattina al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per segnalare le iniziative da mettere in campo per la provincia. Questo uno dei momenti salienti della mattinata a Palazzo di Governo, che ha aperto la giornata di avvio del G7 in Irpinia. Il documento è stato consegnato al titolare del Viminale al termine dell’incontro presieduto dallo stesso Piantedosi, alla presenza del prefetto Rosanna Riflesso, a Palazzo di Governo. Sicurezza, Emergenza idrica, dissesto idrogeologico e mobilita’. Ecco il testo del documento dei sindaci.
IL DOCUMENTO
Piantedosi
Anzitutto, il territorio irpino è onorato di ospitare un appuntamento di tale rilevanza, quale è la riunione ministeriale Interni del G7. Un’occasione di straordinaria importanza che mette al centro delle dinamiche internazionali la provincia di Avellino. E questo è indubbiamente un privilegio, oltre – ovviamente – ai benefici che ne sono derivati e che ne deriveranno.
La Sua autorevole presenza è anche l’occasione per sottoporLe delle questioni che interessano tutte le comunità dell’Irpinia. Temi che, sinteticamente, vengono esposti di seguito.

1. Sicurezza del territorio
Negli ultimi mesi, sono stati compiuti passi da gigante sotto il profilo del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, con l’attenta regia della Prefettura. Insieme al monitoraggio costante dei 118 Comuni, è preziosa l’attività di prevenzione e sensibilizzazione che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno portando avanti. Purtroppo, è ancora molto avvertito dalla popolazione il fenomeno dei furti e delle truffe ai danni soprattutto di anziani. Nonostante i dati restituiscano un quadro meno preoccupante del passato, la situazione tiene in apprensione la cittadinanza. L’Irpinia – com’è noto – risente della vicinanza con province nelle quali è forte la presenza della criminalità – in modo particolare di quella organizzata – che punta alle nostre realtà. Le cronache giornaliere lo dimostrano plasticamente. Di qui, la richiesta di favorire un’implementazione degli impianti di videosorveglianza che si stanno confermando preziosi. In tal senso, sono apprezzati non poco i progetti già messi in campo dal Ministero.
2. Emergenza idrica
Sembra quasi un paradosso: uno dei maggiori bacini idrici d’Europa si ritrova senz’acqua. È stata un’estate drammatica per le comunità locali. Praticamente ogni sera, e in tanti casi anche durante le ore diurne, i rubinetti sono stati a secco. La situazione non sta cambiando in questi primi giorni d’autunno. Al netto della scarsità della risorsa idrica, dovuta agli effetti del meteo, le reti idriche disperdono oltre la metà dell’acqua che viene immessa nelle stesse. In alcuni casi, si supera il 60%. Senza contare le rotture e i disservizi che sono ormai all’ordine del giorno. Una problematica che si trascina da anni e che sembra non trovare mai una soluzione. Serve una risposta nell’immediato che, stando la gravità del quadro complessivo, merita l’attenzione del Governo.
Gli enti locali hanno fatto la propria parte. C’è un parco progetti di 397 milioni di euro che coinvolge tutti i comuni – compreso Alto Calore Servizi Spa – sulla risorsa idrica, in termini generali, poi declinata in potabilizzazione, adduzione, fognature, depurazione, condotte idriche. Progetti raccolti dalla Provincia e inviati al Ministero competente, molti mesi addietro. È quanto mai necessario pensare a un piano complessivo, con procedure accelerate. Una sorta di “Piano Marshall” che parte da una base importante, che sono appunto i progetti già pronti. L’appello è accorato. La situazione – e non è un’esagerazione – è drammatica. I sindaci faranno la propria parte.
3. Mobilità
Grande assente tra le misure del PNRR, è la viabilità. Gli enti gestori cercano di attingere dalle varie fonti di finanziamento per garantire una rete stradale sicura. Ma non basta. Il territorio irpino si sviluppa, come a Lei ben noto, tra collina e montagna. Le strade insistono su aree a rischio frana, devono sopportare gli agenti atmosferici, soprattutto nel periodo invernale. La sola amministrazione provinciale è proprietaria di 1.600 chilometri di strade su cui vanno eseguite la manutenzione ordinaria e quella straordinaria; va assicurata la pulizia da ghiaccio e neve, lo sfalcio del frascame e, ancora, la pulizia delle cunette. Dopo la riforma Delrio, sono state ridotte in maniera drastica le risorse a disposizione dell’ente Provincia che si trova a fronteggiare emergenze continue sulle strade. Gli stessi Comuni si trovano a fare fronte con problematiche identiche per le vie di propria competenza. Un disagio maggiormente avvertito nelle aree più periferiche che rischiano di restare isolate senza un’adeguata rete stradale.
Allo stesso tempo, un altro pezzo di territorio sta vedendo nascere la Stazione Hirpinia dell’Alta Velocità/Alta Capacità Ferroviaria. Ed è di questi giorni la firma al Patto di Coesione tra Governo e Regione che sblocca ingenti risorse per riammagliare i Comuni interessati dalla tratta. Resta, però, un vulnus: Avellino è l’unico capoluogo a non avere collegamenti ferroviari e la stazione è inattiva da anni. Sono da tempo avviati i lavori di elettrificazione lungo la linea Benevento-Avellino-Salerno, preziosi per rimettere in moto il traffico su ferro di una vasta parte di territorio, ma vanno molto a rilento, nonostante le rassicurazioni della Regione e di Rfi. La città capoluogo, l’hinterland, la Valle del Sabato hanno bisogno di un collegamento con l’Alta Velocità, quindi verso Napoli, Benevento o Salerno.
4. Dissesto idrogeologico
Gli ultimi nubifragi della fine dell’estate hanno riportato sotto i riflettori la fragilità di una larga fetta del territorio provinciale. Per le proprie caratteristiche geologiche, alcune zone dell’Irpinia sono maggiormente esposte al rischio di frane e smottamenti. A ciò si aggiungano, le ingiurie che hanno dovuto subire, a causa di incendi ed edificazioni poco accorte nel passato. Ora c’è bisogno di prevenzione, con azioni mirate per mitigare i pericoli. Una competenza, questa, che è in capo alle Regioni, ma sono quantomai indispensabili un supporto e una supervisione del Governo nazionale per realizzare gli interventi. In conclusione, si ribadiscono i ringraziamenti, doverosi e sentiti, per l’attenzione che rivolge all’Irpinia, alla Sua terra. C’è la certezza che, come sempre, ci sarà il Suo massimo supporto sulle questioni evidenziate in questo documento, il quale non vuole rappresentare il piagnisteo da parte degli amministratori, ma – al contrario – vuole fare emergere la determinazione delle comunità e di chi le governa di trovare soluzioni rapide a tali problematiche.