Sarà una sfida a 5. Il dopo Lengua sarà tutto al maschile. Nel Partito Democratico, per la poltrona di segretario provinciale si sfideranno volti più o meno noti del centro-sinistra irpino, ma tutti, chi in un modo, chi in un altro, con un’esperienza alle spalle. Non mancano anche ex amministratori che restati fuori dalle vicende di casa, hanno deciso di lanciarsi nella mischia e cogliere la sfida all’interno del partito.
Da chi partire? Carmine De Blasio, attuale presidente provinciale, appoggiato dall’ex senatore Enzo De Luca, dall’attuale deputato Luigi Famiglietti e anche dal gruppo dei lettiani che fa capo al sindaco di Avellino Paolo Foti e al presidente dell’Acs Lello De Stefano. Ma la sorpresa maggiore è l’accordo in extremis con l’altra costola dei renziani facenti capo a Rosetta D’Amelio, Rosanna Repole e Gerardo Adiglietti, che suo malgrado dovrà ingoiare un rospo amaro visto che qualche giorno addietro personalmente aveva escluso unità sul nome di De Blasio. Ma in politica, tutto può succedere anche se Adiglietti dichiara che non lo voterá. In casa Pd siamo abituati a vedere continui colpi di scena. Come la candidatura di Toni Ricciardi, professore universitario, presenza indiscreta, abituata a restare dietro le quinte, oggi ci mette la faccia e scende in campo per la corsa verso la segreteria nel segno del cambiamento. “Si parla di rinnovamento – chiosa il professore- ma sembra tutto fermo al secolo scorso”. Ricciardi é appoggiato da Franco Vittoria, Rodolfo Salzarulo e Gerardo Capozza, due sindaci che possono contare su una buona fetta di elettourato.
Continuiamo con i bersaniani che hanno optato per la corsa solitaria scegliendo Francesco Todisco, uomo di punta di Lucio Fierro e candidato di disturbo che dichiara:”Hanno invocato il rinnovamento ora voglio vedere come fanno a tenere insieme sensibilità così diverse intorno a De Blasio”.
E di Caputo e De Pietro che dire? Ex Sindaci: il primo di Aiello, ex consigliere provinciale, sfida tutti e tutto. Presenzialista convinto, vuole sparigliare le carte. Walter De Pietro, invece è uomo di Gianluca Festa, rappresenta i Riformisti Ecologisti e il gruppo di Petitto. Che il buon Gianluca voglia prendersi la rivincita al secondo atto, rispetto ad un partito che non l’ha voluto alle primarie? Siamo certi che i fuochi non mancheranno.
La lotta intestina, infatti è appena iniziata, ma aspettiamoci ulteriori evoluzioni, il Partito Democratico ci ha abituati a vivere di sorprese. Come non ricordare ciò che avvenne già prima delle elezioni amministrative di Avellino quando le primarie, strumento decantato per scegliere democraticamente il sindaco della città, furono poi miseramente annullate. (Di Rosa Iandiorio)
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