Un presidio di due ore anche ad Avellino davanti al Tribunale per ricordare che gli addetti all’Ufficio per il processo (Upp) del settore civile e penale, sono diventati una “colonna portante” ed una “risorsa irrinunciabile” del sistema giustizia ad Avellino come in tutto il Paese e che i numeri della stabilizzazione annunciati dal Governo, ovvero una parte del contingente di circa 12mila unità, mortificano la dignità dei lavoratori, i nuovi precari della Giustizia. Oggi e domani i precari della giustizia sono in piazza in tutta Italia per avere risposte. Oggi fra Napoli, Torino, Bologna, Genova, Bari, Ancona, Piacenza e Foggia fra le principali. Domani sarà la volta di Roma, Milano, Palermo, Reggio Calabria, Catania e Cagliari. E ancora davanti alla maggior parte dei palazzi di giustizia del Paese.
A organizzare la protesta i sindacati Fp Cgil, Uil Pa e Usb Pi, che chiedono un intervento concreto del governo.Non a caso la protesta degli addetti all’ufficio per il processo e’ stata sostenuta anche dall’Associazione Nazionale Magistrati (in Irpinia un documento di sostegno anche dalla Sottosezione Anm di Avellino). A sostenere i loro colleghi “precari” sono scesi nel presidio anche i cancellieri e quindi del sistema. “Abbiamo organizzato questa protesta oggi davanti al tribunale di Avellino- spiega Valentina D’ Urso della Fp Cgil – per portare avanti la nostra battaglia di stabilizzazione. L’iniziativa si inserisce in in un contesto più ampio di mobilitazione nazionale organizzata da tre sigle sindacali, cioè la CGIL, Usb e Uilpa. Noi siamo precari del settore giustizia, siamo stati assunti con i fondi del Pnrr per abbattere l’arretrato e diminuire i tempi processuali e per la digitalizzazione dei fascicoli. Abbiamo raggiunto gli obiettivi posti dal Pnrr e stiamo svolgendo un lavoro importante tant’è vero che l’associazione Nazionale magistrati ha riconosciuto che siamo una risorsa ormai irrinunciabile per l’amministrazione giudiziaria. Quindi quello che rivendichiamo oggi e’ il nostro diritto ad un futuro lavorativo, certo e stabile per tutti. Anche perché il governo ha promesso la stabilizzazione soltanto di 6.000 unita’ su un contingente organico complessivo di 12.000 persone. Questo non è sufficiente, non è abbastanza non soltanto per l’impegno profuso in questi anni a favore dell’amministrazione”. Carmine Lombardi, Rsu presso il Tribunale ha ricordato che “si tratta di 73 precari all’interno del Tribunale di Avellino e quello che noi chiediamo non è fondamentalmente un privilegio, ma diciamo il riconoscimento di una dignità, anche quello che appunto è naturale rispetto ad un lavoratore subordinato.
Non solo per quanto riguarda una prospettiva futura di stabilizzazione, ma anche di credibilità del sistema giustizia. La data di oggi credo sia anche particolarmente significativa perché il primo luglio 2026 praticamente saremo , se non interverranno chiaramente delle modifiche legislative, tutti a casa”. Per questo motivo ” è estremamente importante e simbolica anche la data di oggi. Ritengo che noi siamo la colonna portante di questo Tribunale, perché dati i numeri, parliamo di più di settanta unità, con l’assenza del nostro contributo questo tribunale potrebbe rischiare di entrare in collasso”.