Ambiente e/è Vita Campania onlus – sezione provinciale Avellino, Amici della Terra – Club dell’Irpinia onlus, Ardea onlus, A.S.A. – Associazione Intercomunale per la Salvaguardia dell’Ambiente, A.S.O.I.M. onlus – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale, Associazione culturale VII circoscrizione – Avellino, Associazione Italiana Wilderness – sezione Hirpus, Associazione Naturalistica Monti Picentini, Club Alpino Italiano – Tutela Ambiente Montano Campania, Fototrappolaggio Naturalistico Partenio, GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente – sezione Avellino, LIPU – Coordinamento Regionale Campania, Mountain Wilderness Italia – Campania, Movimento Verde – Avellino, SOS Natura, WWF Sannio, WWF Silentum. Sono le associazioni che esprimono “sconcerto per lo scempio perpetrato in uno dei luoghi più celebri d’Irpinia, il belvedere delle Ripe della Falconara, sul Monte Terminio. Uno dei grandi faggi modellati dal vento, tra i più iconici del belvedere, è stato brutalmente mutilato a colpi di motosega”.
“Altre ceppaie sono presenti sul piazzale di accesso, con la segatura ancora in bella mostra: tutta la zona è un vero e proprio cimitero di faggi, anche di dimensioni monumentali”.
“Ormai l’entità dei tagli, abusivi e non, sui Monti Picentini ha assunto proporzioni preoccupanti: se da un lato le amministrazioni sono sempre in prima linea nel difendere il diritto alle utilizzazioni boschive, dall’altro non sembrano manifestare eguale solerzia per ciò che riguarda la tutela integrale di un patrimonio naturalistico di prima grandezza, che travalica l’ambito regionale (tant’è che le operazioni selvicolturali avvengono anche nella zona A dell’area protetta)”.
“L’Ente Parco dei Monti Picentini, dal canto suo, pare aver dimenticato la conservazione del patrimonio ambientale e messo in cima alla lista delle priorità la promozione del turismo, un obiettivo difficilmente raggiungibile in un territorio ove si verificano scempi di tale portata”.
“Le associazioni firmatarie chiedono pertanto un intervento massiccio e dedicato da parte dei Carabinieri Forestali, con l’ausilio di tutte le tecnologie disponibili. Perché la tanto celebrata “Verde Irpinia” non trova alcuna rispondenza in questi scempi: se il registro non cambia, ne resterà solo uno sbiadito ricordo”.