FOTO / Il Pino irpino in 33 piazze, cresce l’entusiasmo

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Il Pino irpino in 33 piazze, cresce l’entusiasmo. In tante tappe c’è stata l’occasione per lo scambio virtuale della lanterna. La staffetta simbolica che illuminerà il Natale dell’Irpinia con speranza ha visto incrociarsi i comitati di accoglienza delle tappe che nei prossimi giorni – appena sarà possibile – potranno scambiarsi l’oggetto simbolo di questa edizione.

E intanto continuano anche a illuminarsi di verde i monumenti di tanti comuni. Da Cervinara a Forino, con Lauro, Mercogliano, Monteforte Irpino, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Ospedaletto d’Alpinolo, Pietrastornina, Quadrelle, Rotondi e Solofra.

Anche Avella ha illuminato il Palazzo Baronale, una luce di verde per Il Pino Irpino ma anche per la giovane Chiara che proprio ieri ci ha lasciato a causa del coronavirus.

È tanta, infatti, la voglia di accorciare le distanze geografiche e sociali riscoprendoci tutti una sola comunità.

Grande sorpresa da Rotondi che ha donato un Pino che contribuirà al progetto di riforestazione e materialmente donato a una famiglia contadina che se ne prenderà cura e ne utilizzerà i frutti con la dedica “In questi anni , avete “piantato” un’intera comunità di Pini Irpini!! Quest’anno, un pino lo piantiamo noi per voi!! Un pino, oltre i confini della nostra Irpinia, per accorciare (come ci insegnate ) tutte le distanze fisiche, geografiche e sociali!! #irpiniativogliobene Rotondi 2020”.

Intanto proseguono tante iniziative di solidarietà diffuse. Dalle raccolte alimentari e le spese sospese, fino ai box da destinare ai bambini ospiti dell’ICAM di Lauro. Un modo per stare vicini anche a chi è più in difficoltà.

E il forte sentimento di amore per la nostra terra, domani, proseguirà incontrando gli abitanti di altri 33 comuni. Si partirà da Pratola Serra alle 7.29 fino alla tappa di Volturara delle 20.55 attraversando zone molto diverse dai paesi del Greco di Tufo, passando alla media valle del Calore, e ancora da Frigento raggiungeremo la zona di Sant’Angelo dei Lombardi ritornando sui paesi dell’Ofantina.