L’amore per la sua Nusco è tutto ricambiato anche in questa fredda sera di dicembre. L’omaggio degli studenti e dei giovani, in parole e musica, bagna il volto della moglie e delle figlie. C’è tanta gente, in strada, per rendergli l’ennesimo tributo, quello che forse gli sarebbe piaciuto di più, perché da oggi la strada vicino il Comune è a lui intitolata, si chiama via Luigi Ciriaco De Mita – statista, e la targa guarda proprio quella che è stata la sua stanza negli ultimi 9 anni, la stanza da sindaco.
De Mita è morto suonando la chitarra, ricorda la figlia Antonia, ovvero è morto da sindaco in carica, sottolinea l’onorevole Rotondi. Una cosa di certo non da poco, a 94 anni suonati e portati molto bene. De Mita è morto un po’ come Enrico Berlinguer. Il paragone lo fa l’amico-nemico Antonio Bassolino. Il leader comunista morì sul palco, quello di Nusco, sei mesi fa, è deceduto nel pieno delle sue funzioni.
“Recuperare la memoria di Mita significa recuperare un pezzo della storia politica nazionale”, dice ancora Rotondi. Ironia della sorte, il leader di Nusco ci ha lasciati sei mesi fa, Gerardo Bianco, un altro “padre nobile” della Democrazia Cristiana, poche settimane fa. Ma per Rotondi, “la Dc non muore con loro”.
La figlia di De Mita, Antonia, sembra non essere intenzionata a seguire il solco tracciato dal papà. “La politica mi interessa moltissimo, ne sono follemente appassionata, ma per ora mi tengo fuori”.
Per il vicesindaco di Nusco, Vigilante, si è trattato di “un omaggio doveroso, al figlio più illustre che ha dato tanto non solo all’Irpinia ma a tutto il Paese”.
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