FOTO E VIDEO / Settembre ’43, il ricordo. Il sindaco: “Oggi come allora la città si riprenderà. A giugno incompiute consegnate”

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Alfredo Picariello – “Il ricordo di un sacrificio davvero doloroso”. Le parole del Prefetto di Avellino, Paola Spena, fotografano alla perfezione ciò che è stato, per il capoluogo irpino, il 14 settembre del 1943. Una delle pagine più buie della città, con 3.000 morti, 7.593 vani distrutti o parzialmente distrutti, 1.091 famiglie sinistrate per un totale di 5.535 persone.

Otto le ondate di bombardieri che sconvolerso la città alle 10.55 senza un allarme che avvisasse la poplazione. Gli americani avevano intenzione di abbattere il ponte della Ferriera per rallentare la divisione tedesca.

Avellino anche oggi ha ricordato. Il sindaco, Gianluca Festa, ed il Prefetto, hanno desposto una corona di fiori al monumento ai caduti adiacente la chiesa di Sant’Anna, dove si è poi celebrata la Messa.

“La città, allora, si è saputa riprendere”, sottolinea Spena. “Lo stesso è accaduto con il terremoto del 1980. Quello che oggi mi sento di sottolineare, è la grande capacità di accoglienza del territorio. Avellino e l’Irpinia stanno ospitando, senza nessuna remora, persone che scappano dalla guerra. Ci sono anche tanti bambini e questi sono gesti importanti. Ecco, il messaggio è questo: la pace e la solidarietà che l’Irpinia, tante volte colpita, riesce ad esprimere”.

“Una giornata dedicata alla memoria” anche per il sindaco Festa. “Come la città si è ripresa dai bombardamenti, come la città si è ripresa dal terremoto, dovrà riprendersi dopo il covid. Ci sono tutte le condizioni, in città noto un ritrovato ottimismo. Come amministrazione, da qui al prossimo giugno consegneremo la maggior parte delle incompiute; quello che non si è fatto in 30 anni, lo abbiamo realizzato in 3 anni”.