FOTO E VIDEO / Il fango e la voglia di rialzarsi di Monteforte Irpino. E la paura. “Abbiamo visto la morte in faccia”

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Alfredo Picariello – C’è fango. Dappertutto. Nelle strade, nei negozi, nelle abitazioni. Finanche nella casa della cultura, nella biblioteca comunale, nella sede della Pro Loco. Monteforte Irpino è ferita. Un colpo al cuore a tutto, anche al futuro delle attività culturali, teatrali, ludiche. L’unica, vera consolazione, è che non si contano morti. Per il resto, è come se si fosse abbattuta sul paese a due passi da Avellino, una vera e propria sciagura.

Il giorno dopo è spettrale. Il centro di Monteforte, da piazza Umberto I, passando per via Loffredo, fino alla Nazionale che porta a Mercogliano (qualcuno addirittura dice che il fango sia arrivato fino alla prima rotonda di Torrette, a chilometri di distanza), è una lunga scia di fango, di acqua, detriti, alberi spezzati. E di negozi pieni di acqua, di persone con le scope e quant’altro in mano per ripulire, per rimettere in sesto le tante attività commerciali che sono state invase da tutto.

Ancora presto per fare le prime stime dei danni. Si pensa innanzitutto a ripulire, a lavorare. Monteforte si rimbocca le maniche. Secondo i vigili del fuoco, solerti e presenti anche nelle altre zone della provincia di Avellino, serviranno almeno altri tre giorni di lavoro per riportare la situazione alla normalità. Si lavora ma si guarda anche il cielo. Le previsioni portano cattivo tempo almeno fino a domani. Si spera non sia così.

La prima domenica d’autunno si è presentata nel peggiore dei modi. Il cielo si è fatto sempre più minaccioso subito dopo pranzo, poi, dalle 17 in poi, il finimondo. La pioggia ha rotto gli argini del Valloncello Oscuro Pastelle, piccolo corso d’acqua in località Portelle, la parte alta di Monteforte.

“Dalla montagna abbiamo visto scendere di tutto e di più”. Il racconto è della signora Tina. Il terrore le è entrato in casa, abita proprio a due passi dal Valloncello. “Questa notte non abbiamo dormito e questa mattina sono ancora scossa. In vita mia non avevo mai visto una cosa del genere. Ho visto cavalloni d’acqua alti due, tre metri. Abbiamo pensato di morire”.

La sua abitazione, in un grande palazzo di più piani, al momento non è stata evacuata e pare non corra pericoli. La stessa sorte, purtroppo, non è capitata ai residenti del centro storico, all’incirca una ventina di famiglie. Il sindaco Costantino Giordano le ha fatto evacuare, mettendo loro a disposizione i locali della scuola primaria di Alvanella. Ma tutti hanno preferito andare da parenti o amici. Non si esclude che possa rendersi necessaria l’evacuazione di altre abitazioni. Intanto, il primo cittadino ha emanato l’ordinanza con la quale dispone la chiusura anche per domani, martedì 29 settembre, di tutte le scuole di ogni ordine e grado.