FOTO E VIDEO / “Di smog si muore, ad Avellino aria irrespirabile. Basta auto”. La città sale in bici e si ribella all’inquinamento

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Alfredo Picariello – Aria irrespirabile. Non solo ad Avellino. Anche nell’immediato hinterland. Ma è il capoluogo quello messo peggio. Non lo dicono gli ambientalisti ed i cittadini soltanto, ma i dati. Carta canta: 130 sforamenti complessivi nel 2020. Una città attanagliata dalla “cappa” dell’inquinamento.

“Di smog si muore e ci si ammala ogni giorno”. Carlo Iandolo è uno dei tanti cittadini sensibili al problema dell’ambiente sceso questa mattina in piazza. Non solo per sensibilizzare le istituzioni. Alla “protesta”, si è abbinata la proposta. Concreta. Tangibile. Lui, tante associazioni e diversi cittadini, hanno organizzato e tenuto una ciclo-staffetta.

Appuntamento in piazza Libertà, con le fontane in sottofondo. “Oggi è il primo giorno, ripeteremo questa iniziativa periodicamente per valutare metro per metro e minuto per minuto l’inquinamento atmosferico dell’area Vasta, quindi la quantità di PM1, PM2.5, PM10, NO2 e VOC presente sulle strade di Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte Irpino”. Ad affermarlo Marco D’Acunto, presidente pro tempore Fiab Av – Aps senza rotelle.

Iandolo, D’Acunto. Loro e tanti altri in sella. All’iniziativa, infatti, si sono uniti Aria di Avellino, Arci, Idea Atripalda, Legambiente Circolo Alto Sabato, Legambiente Circolo Valle Solofrana, Bike Tribù, Salviamo la Valle del Sabato, Isde (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente), associazione WWF Sannio, Calcio Popolare Avellino, Lotta per la Vita, Comitato Acqua Bene Comune, Aspettando Godot. Un “esercito” colorato di cittadini sensibili, amanti delle due ruote, della natura, dell’ambiente. Rispettosi dell’altro.

“I dati li conosciamo tutti – sottolinea D’Acunto – il 2020 è stato un anno molto negativo dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico in tutta l’area Vasta avellinese. Dopo la consegna dei dati, proporremo alle amministrazioni comunali la nostra collaborzione. Il problema dell’inquinamento lo risolveremo solo se tutti insieme, in maniera sinergica, lavoreremo verso la stessa direzione”.

“La nostra proposta principale è quella di ridurre il traffico veicolare dando maggiore spazio a pedoni e biciclette. Occorre in tutti i modi facilitare l’utilizzo delle due ruote, anche per andare al lavoro, incrementando anche il trasporto pubblico locale. Bisogna avviare una seria costruzione di piste ciclabili, prevedere contributi economici e bonus per le persone che scelgono di andare al lavoro a piedi o in bicicletta”.

“Avellino – incalza sempre D’Acunto – è in netto ritardo anche rispetto ad altre realtà del Sud. Fino ad oggi non è stato fatto nulla. Ma si può sempre cominciare, siamo in tempo per recuperare. Avellino e l’area Vasta di Avellino possono dare il loro contributo vista la particolare geomorfologia del nostro territorio. L’importante è cominciare, remare tutti nella stessa direzione, senza voler per forza mettere il cappello sulle iniziative”.

“Facendo scelte ben precise, Avellino può sicuramente diventare una città a misura di bicicletta. I ciclisti sono in aumento, il 2020 è stato un anno di grande vendita di bici in questa provincia. Dobbiamo far sì che si possa circolare liberamente sulle due ruote, limitando sempre di più l’uso delle auto che sono altamente inquinanti. La bici fa bene a tutto, alla salute ed anche all’inquinamento”.

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