FOTO / Avellino, iniziano gli “incontri di bellezza”. Stella, un irpino di successo a Casino del Principe

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Alfredo Picariello – Un irpino di successo espone a Casino del Principe. Il primo dei tre “incontri di bellezza”, così ribattezzati dal vicesindaco di Avellino, Laura Nargi, ha aperto i battenti ieri sera. Inaugurata, infatti, la mostra “Microsfera PE” , la personale di Emiliano Stella: un progetto visivo che racconta attraverso pittura, disegno ed installazioni gli effetti dell’insostenibile incidere dell’uomo sulla natura.

Stella, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli –  allievo del maestro Gianni Pisani – tra le altre cose nel 2019 è stato l’unico italiano selezionato per esporre alla Green Hill Gallery di Berlino nella collettiva Fragile Living a cura di Bobbi Jo Brooks.

La stessa mostra visitabile a Casino del Principe fino al prossimo 20 settembre (dalle 18 alle 22), è stata ospitata, nel 2020, al P.A.N. Palazzo delle Arti Napoli, con testi introduttivi di Marcello Carriero, storico e critico d’arte, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, Domenico D’Alelio, Dip. Ecologia Marina Integrata Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e della curatrice e storica dell’arte Barbara Matetich. 

L’apertura al pubblico di ieri ha visto la partecipazione, oltre che del vicesindaco Nargi, anche del primo cittadino Gianluca Festa. I visitatori viaggiano in un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale”, che fa riflettere su ecosistemi e devianze, indagando il rapporto tra spazio antropico e paesaggio naturale. Nei siti di Genova, Grosseto, Isola del Giglio, Ventotene e Napoli sono stati analizzati più di 200 organismi marini tra pesci e invertebrati comunemente consumati e pescati in Italia. La maggior parte delle plastiche ritrovate è fatta di polietilene (PE). Da questo assunto nasce “Microsfera PE”, per raccontare, attraverso pittura, disegno ed installazioni, l’eccessiva produzione e dispersione in ambiente di questo polimero con cui si produce la maggior parte del packaging e dei prodotti usa e getta presenti sul mercato e di conseguenza nelle nostre case.

La narrazione pittorica di Emiliano Stella spazia dall’enormità dei ghiacciai ai millimetrici filamenti di micro-fibra. Ha come oggetto quindi non solo la realtà visibile, come un piccolo di capodoglio a grandezza naturale, ma anche quella invisibile a occhio nudo, come una microsfera di plastica dispersa nel plancton.

La realtà descritta nei lavori dell’artista avellinese è l’ambiente del mondo post-industrializzato in una visione disillusa. Un corpus di circa 11 lavori , tecniche miste su tessuto, disegni a matita ed olio su carta, la maggior parte realizzati con materiale riciclato, come ad esempio l’enorme sigaretta spenta, realizzata con carta destinata al macero proveniente dal Penitenziario di Bellizzi. L’uomo si mostra, attraverso le tracce del suo passaggio inglorioso, quale violentatore arrogante di un equilibrio.