FOTO / Anche Avellino grida: “Pace in Ucraina”. La storia di Lucia, fuggita dalle bombe

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31 anni fa, il 24 di agosto, l’Ucraina era libera. Il popolo ucraino celebrava la propria indipendenza dall’Unione Sovietica e si apprestatava ad essere un Paese senza padroni. 31 anni di pace e libertà “distrutti”, dall’oggi al domani, sempre da un giorno 24 in calendario, il 24 febbraio. Sei mesi fa, la Russia ha invaso l’Ucraina e ancora oggi si combatte, per colpa di Putin, una guerra assurda che sta causando troppi morti, troppi lutti.

In Ucraina, per il rischio di attentati, oggi, 24 agosto, è un giorno nel quale ogni manifestazione è vietata. L’indipendenza del popolo ucraino, quest’anno, non può essere celebrata. Per chi è ancora sotto le bombe ed il fuoco nemico, ci hanno pensato gli Ucraini irpini oggi a non far passare inosservata questa data così importante. Per tutta la giornata, davanti la villa comunale, anche Avellino ha gridato: “Buon compleanno, Ucraina! Pace, vittoria, libertà”.

I protagonisti principali sono stati loro, i bambini, vittime innocenti di questo conflitto. Hanno danzato, giocato, coinvolto, grazie alla perfetta regia della scuola di lingua e cultura ucraina “Radici”. Proprio per salvare la sua Sofia, di soli 12 anni, Lucia, stesso il giorno dell’inizio della guerra, è scappata via da Kiev, lasciando in Ucraina, a malincuore, i proprio genitori, troppo anziani per il viaggio, ed il marito, impegnato a combattere.

“Appena ho sentito gli spari, alle 5 del mattino del 24 febbraio, ho preso le mie cose e sono fuggita via con mia figlia”, ci racconta Lucia con l’aiuto di Nadia. “E’ stato difficile, i russi erano dovunque ed erano armati fino ai denti. Ma ce l’ho fatta”.

Oggi Lucia, con sua figlia, è perfettamente integrata. Si sente a proprio agio in Italia, ad Avellino. Ringrazia tutti. Ma il pensiero, ogni giorno, ogni maledetto giorno, è rivolto a quello che succede in Ucraina. “Amo l’Italia ma spero di tornare al più presto nel mio Paese”.

Natalia, che coordina le attività di “Radici”, è in Italia da oltre 20 anni. Ma anche per lei, quello di oggi non è giorno come un altro. “Oggi celebriamo l’indipendenza al posto dei nostri connazionali”, dice. “Anche io ho parenti in Ucraina e penso sempre a loro, spero di poterli riabbracciare un giorno”.

Avellino, come sempre, è stata al fianco del popolo ucraino in questo giorno così particolare. Presenti il sindaco Gianluca Festa e l’assessore Stefano Luongo.

“Dalla nostra città – dice Festa – arriva un messaggio di pace e di libertà. L’Europa è vicina ai fratelli ucraini. Non bisogna distrarsi, non possiamo immaginare che la guerra sia finita. Non bisogna mollare fino a quando la pace non sarà raggiunta”.

Oltre Festa e Luongo, presente anche il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio e l’assessore Elena Pagano, il delegato alla Cultura del Comune di Atripalda, Lello Barbarisi, il sindaco di Sant’Angelo a Scala, il vicesindaco di Monteforte Irpino.