Foti riflette, la maggioranza scricchiola e l’opposizione dialoga

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La scelta di Paolo Foti di designare Guido D’Avanzo al Patrimonio ha reso visibile agli occhi di tutti lo strappo che da tempo lacera la coalizione che lo sorregge. Un malcontento diffuso che è stato formalizzato questa sera dal presidente del consiglio comunale Livio Petitto e dai consiglieri Festa, Negrone, Giacobbe e Melillo (arrivato in un secondo momento) i quali hanno fatto pesare la propria assenza dagli scranni comunali. A quanto pare il fronte dei dissidenti ha preferito disertare la seduta di questa sera perché contrari alla nomina di D’Avanzo, o meglio, avrebbero preferito che l’assessorato ricadesse su Gerardo Melillo, al quale il sindaco aveva offerto la delega all’Annona, da quest’ultimo rifiutata.
A dare forfait anche Francesca Di Iorio, che invece merita un discorso a parte, perché pare che la giovane presidente di commissione vicina ad Adiglietti rifletta i malumori crescenti tra la fronda capitanata da Rosetta D’Amelio che addita il sindaco di optare per delle decisioni solitarie senza la mediazione del partito.
Assenze queste, che il primo cittadino non ha digerito al punto tale da rimettere il suo mandato nelle mani di chi lo sorregge: “Sono un uomo libero, resterò libero e morirò libero – ha esordito Foti – non rispondo a nessuno se non ai cittadini. Per questo di fronte a delle assenze preoccupanti e ingiustificate mi prendo una pausa di riflessione e rimetto al Consiglio il mio mandato e ogni decisione in merito”.
Se da un lato la maggioranza scricchiola e punta il dito contro l’operato del sindaco, dall’altro quest’ultimo attira nuovi pezzi dai banchi dell’opposizione. Mafalda Galluccio, infatti, si proclama indipendente dichiarandosi favorevole alle scelte di Foti: “Mi complimento col sindaco per la scelta dei nuovi assessori. Col gruppo dell’Udc invece, non mi ritrovo più, non perché ci sia stato qualche attrito particolare, ma perché ho trovato sbagliato tendere prima la mano al sindaco quando si parlava di pre-dissesto, salvo poi ritirarla quando non faceva più comodo al partito”.
Dall’opposizione prove di larghe intese anche da parte di Dino Preziosi che nonostante abbia ribadito la sua contrarietà alla decisione di nominare D’Avanzo al Patrimonio ha riconosciuto al primo cittadino la capacità di opporsi alle minacce della sua coalizione. “Il sindaco aveva affermato che mai e poi mai avrebbe designato assessori della scorsa legislatura, nominando D’Avanzo si smentisce, dunque dal momento che viene meno la discontinuità è giusto che si prenda una pausa di riflessione per capire se è nelle condizioni di poter disporre di una maggioranza coesa. Se così non fosse lo invito a venire in Consiglio con un programma diverso e raccogliere intorno ad esso coloro che vogliono lavorarci, individuando degli obiettivi perseguibili nel rispetto dei ruoli. Abbia ora la forza di non abbandonare la strada intrapresa in campagna elettorale”.
Inoltre il capogruppo di “La Svolta Inizia da Te”, visto lo scenario politico, presenta un ordine del giorno in cui chiede all’assemblea di verificare l’operato del sindaco alla luce delle sue ultime scelte. Ma dopo una inesauribile discussione l’ordine viene ritirato dallo stesso Preziosi che però chiede la verifica del numero legale. Su 15 consiglieri presenti il Consiglio comunale viene rinviato al 27 dicembre. (di Rosa Iandiorio)

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