Importante novità per i duemila lavoratori della Fma. L’incontro in Confindustria ha infatti fatto registrare, in concomitanza con la scadenza delle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, l’ulteriore proroga per il 2010 dell’ammortizzatore e, soprattutto, la conferma che da parte di Fiat non c’è intenzione di operare tagli al personale a Pratola Serra. “Si andrà avanti con la Cassa Integrazione all’italiana”, annuncia il segretario provinciale Fim Cisl Zaolino che così illustra la misura: “Lo stabilimento irpino è il terzo in Italia (dopo gli opifici Fiat di Imola e Settimo Torinese, ndr) ad avvantaggiarsi della norma che prevede il prolungamento della C.I.G. in caso di crisi improvvisa ed imprevista. Si tratta di una sorta di ammortizzatore al minuto che aggancia l’ordinaria alla straordinaria senza soluzione di continuità”.
Esulta quindi il sindacato che dà atto anche alla dirigenza del gruppo torinese di aver dimostrato coi fatti di voler puntare sulla fabbrica irpina. Così si esprime in merito Zaolino: “Se la Fiat a Torino è ferma e non si investe, calcolando peraltro che il 2009 è il peggior anno dei tredici complessivi per la produttività della Fma, la notizia che non siano programmati dei tagli e la conferma dello stand-by derivante dalla C.I.G. non può che essere decisamente positiva”. Ma c’è dell’altro. “Rispetto al calcolo dei 36 mesi massimi di cassa integrazione ogni cinque anni – spiega – i lavoratori Fma si troveranno di fronte a questa scadenza il prossimo ottobre 2010 ed avranno quindi, nella peggiore delle ipotesi a quella data, anche la possibilità di ripartire da zero con le misure a sostegno dell’occupazione nel pieno rispetto delle norme”. Infine l’intervento delle istituzioni, con la proposta che la Fim avanzerà presso il di un’ulteriore integrazione economica ai lavoratori. “L’obiettivo – sottolinea – è quello di un contributo di 100 euro a operaio da parte dell’ente di Palazzo Caracciolo, che ha così anche l’occasione di dimostrare quanto abbia a cuore la vicenda”.
Insomma, quella che emerge dalle parole del sindacato è una situazione quasi invidiabile per i 2mila dipendenti di Pratola Serra. Status quo che cozza, purtroppo, con molte altre vertenze calde: Almec e Cablauto in primis. “Quella che verrà – riferisce sui due casi Zaolino – sarà una settimana decisiva”. Per la Cablauto c’è attesa in vista dell’incontro con Galasso nel quale si parlerà di futuro e di rilancio, con la scadenza della cassa integrazione di dicembre ormai alle porte. Tempi ancora più stringenti, invece, per l’Almec, dove il termine ultimo dei palliativi al licenziamento è fissato per la fine di novembre. “In assenza di feedback positivi – avverte il sindacalista – si passerà dalle parole ai fatti”.
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