Fillea Cgil: “Oltre il terremoto, il nuovo sviluppo per l’Irpinia”

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Avellino – La Fillea Cgil, nel ricordare con dolore le numerose vittime del terremoto del 1980 che si registrarono nei comuni dell’Irpinia e della Basilicata, rilancia il confronto sulla ricostruzione pubblica e sulle ferite ancora aperte dopo i tragici eventi. “A 26 anni dal terremoto dell’80 – si legge nella nota – l’Irpinia attende ancora i fondi residui per il completamento della ricostruzione pubblica. Purtroppo, la Finanziaria in discussione al Senato non ha previsto alcun finanziamento, nonostante tutti i Governi che si sono avvicendati abbiano dichiarato che in provincia di Avellino sono necessari ancora 1 milione e 200 mila euro per la ricostruzione. Solo i comuni più piccoli, appena sfiorati dal sisma sono riusciti a porre fine al capitolo della ricostruzione, molte opere, invece, attendono di essere completate. Più volte la Fillea ha sollecitato gli organismi politici ed istituzionali a far sentire la loro voce per reclamare nei confronti del potere centrale i finanziamenti che spettano di diritto alla nostra terra. Molte occasioni sono state sprecate negli anni passati, talvolta a causa di una discutibile utilizzazione dei fondi giunti in Irpinia, altre volte perché i fondi sono stati dirottati altrove. Lo abbiamo affermato più volte nel corso degli incontri organizzati dalla Fillea e dalla Cgil di Avellino, non ultimo quello riguardante l’edilizia scolastica. Oggi, ricordando il terremoto dell’80, la Fillea guarda con fiducia ma anche con apprensione alle nuove forme di sviluppo che si prefigurano per l’Irpinia, dai finanziamenti regionali e comunitari, a quelli stessi che il Governo afferma spettino all’Irpinia per completare la ricostruzione. Sono occasioni di rilancio – conclude la nota – per l’intera provincia e per il settore delle costruzioni che dagli anni immediatamente dopo il terremoto vive momenti di forte crisi congiunturale”.

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