Filca Cisl, Melchionna: “Impressionante il fenomeno del lavoro nero”

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Avellino – Su 824 aziende del settore industria, commercio e servizi, ispezionate nel primo trimestre 2007, 559 (circa il 70%) sono risultate irregolari. Ad evidenziarlo gli Enti Ispettivi nella riunione del Cles tenutati ieri mattina. Elementi che, secondo Mario Melchionna, segretario generale della Filca Cisl, devono far riflettere. “Oggi – ha spiegato – per aprire un’impresa edile è sufficiente recarsi alla Camera di Commercio, riempire un modulo, pagare le quote di iscrizione e si è abilitati ad intraprendere qualsiasi costruzione. Non ha importanza se fino a ieri si è esercitata una diversa attività, si possono assumere lavoratori e costruire case ponti e fognature anche senza essere supportati da alcuna esperienza in materia”. Questo, secondo Melchionna, “alimenta il lavoro irregolare e nero” così come si evince dai dati presentati dagli enti di vigilanza. Da qui la necessità, secondo il sindacato, di istituire appositi corsi di formazione per ottenere un’abilitazione di qualifica per aprire una impresa edile che rispetti le regole di serietà e qualità che devono possedere le imprese che operano nel settore. “Il lavoro nero o irregolare – spiega il segretario dalla Filca Cisl – produce danni molto complessi, colpisce i lavoratori più deboli, alimenta fenomeni di divisione strumentale tra i lavoratori, introduce elementi di concorrenza sleale tra le imprese, riduce ed a volte elimina completamente le regole di sicurezza sul lavoro, riduce le entrate contributive e fiscali. In sostanza produce un complesso di fenomeni negativi. Ragion per cui vanno tolti gli appalti alle imprese che non rispettano le leggi e i contratti di lavoro. Oggi se aumentano le irregolarità ci sono ritardi e precise responsabilità anche da parte delle stazioni appaltanti e dei direttori dei lavori che non intervengono nei confronti di chi non applica i contratti addirittura con la complicità dei direttori dei lavori latitanti e nel silenzio dell’ente appaltante”.

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