di AnFan – “Improvvisamente spuntò una pistola, lo capii subito, fin dal primo click. Successivamente G.C. puntò l’arma lateralmente alla nuca di Petrone. Voleva uccidere”.
Queste le parole che ha pronunciato V.L, un amico di Federico Petrone, il rapper avellinese ferito da un colpo di pistola il 9 gennaio del 2018, davanti ai giudici della della Corte di Appello di Napoli.
In seguito all’accaduto il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Avellino, Paolo Cassano, condannò G.C. a 3 anni e 8 mesi per tentato omicidio (reato derubricato poi in lesioni aggravate).
Dal canto suo Petrone ha sempre sostenuto che solo per caso fu ferito alla spalla, dato che G.C. puntò proprio alla testa. Solo per un caso la pistola si sarebbe inceppata. In seguito al ferimento il rapper fu ricoverato e subì due delicati interventi chirurgici.
La prossima udienza è prevista per il 13 luglio, quando verranno ascoltati i fratelli Petrone con l’avvocato Viviano Nobile e G.P., amico della vittima, difeso dall’avvocato Michele Scibelli.