Parzialmente soddisfatta, la Federconsumatori CGIL di Avellino, dall’esito dell’incontro avuto questa mattina, con il presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano. Al centro del confronto tra Fiorentino Lieto, responsabile Federconsumatori, i rappresentanti di altre associazioni e il presidente De Stefano, la vicenda relativa alla rimodulazione delle tariffe applicate dall’Ente e la riconsiderazione delle cosiddette “bollette pazze” recapitate negli ultimi mesi agli utenti. Fiorentino Lieto si dice soddisfatto per l’accordo raggiunto in merito alla “bollette pazze”, il cui costo, determinato da consumi attuali e pregressi, verrà rivisto con quote più basse e dunque verrà ricondierato il costo da sborsare da parte degli utenti. “Per ottenere la revisione dei costi in bolletta – dice Fiorentino Lieto – gli utenti possono rivolgersi alla Federconsumatori CGIL di Avellino, per presentare reclamo ufficiale all’Ente Alto Calore, il quale potrà procedere alla rimodulazione al ribasso delle bollette. Accogliamo questo accordo con favore mostrando soddisfazione per la disponibilità mostrata dal presidente Lello Stefano, mentre non possiamo dire altrettanto per quanto riguarda la vicenda relativa alle tariffe applicate per le fasce agevolate, già oggetto di attenzione della Federconsumatori. L’Alto Calore, infatti, prevede l’applicazione di due tariffe, di 0.50 centesimi di euro al metro cubo di acqua per i primi 40 metri cubi consumati in un anno, e di 0.69 centesimi per il consumo che va da 40 a 144 metri cubi. La discrepanza notata dalla Federconsumatori, ed oggetto del ricorso inoltrato all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, competente per la definizione delle tariffe, riguarda la definizione di queste due fasce. Sulla scorta della delibera dell’Autorità del 2013, che ha sostanzialmente riproposto la suddivisione per fasce di consumo indicata già in una disposizione del 1974, il consumo ricadente nelle prime due fasce è pari, rispettivamente a 92 e 144 metri cubi all’anno, per cui le fasce vanno estese e non applicate così come adesso avviene per gli utenti della provincia di Avellino. Le due tariffe “agevolate” – afferma Fiorentino Lieto, responsabile della Federconsumatori di Avellino – applicate dall’Alto Calore, hanno una forbice ristretta. La stessa fascia “base” copre i consumi solo fino al quantitativo di 144 mc annui, quando il consumo medio per famiglia è pari a 180 – 200 mc”. In pratica tutte le famiglie, pur non eccedendo nei consumi, si trovano nella condizione di sforare tali fasce meno costose e pertanto la Federconsumatori CGIL di Avellino ha chiesto di rivedere l’articolazione tariffaria “Il presidente De Stefano – conclude Lieto – ha certamente manifestato disponibilità a rivedere le tariffe, e questo vuol dire che la nostra segnalazione e richiesta era ammissibile e giusta, ma ci attendevamo un atto più concreto ed immediato rispetto ad una dichiarazione di volontà. Entro la fine di maggio – stando alle dichiarazioni di De Stefano – le parti in causa si riuniranno nuovamente e speriamo che dalla riunione si possa approdare alla rimodulazione delle fasce tariffarie, perché queste interessano la maggior parte delle famiglie irpine e soprattutto quelle meno abbienti. Riteniamo che si possa giungere ad un sistema più equo di definizione dei costi, che tenga presente sia i consumi sia il reddito delle famiglie, anche rispetto gli equilibri di bilancio dell’ente”
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