False assunzioni con il decreto flussi: il Riesame concede i domiciliari all’ex poliziotto

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LAURO- Il Tribunale del Riesame di Salerno ha attenuato la misura cautelare nei confronti di Francesco Bossone, difeso dall’avvocato Walter Mancuso, accusato di aver avuto un ruolo di promotore nell’affare del gruppo guidato insieme a Massimo Graziano per favorire l’immigrazione clandestina, procacciando società per inoltrare richieste di nulla osta di immigrati attraverso fittizi rapporti di lavoro. I giudici del Tribunale della Libertà di Salerno hanno accolto l’ appello al Riesame proposto dalla difesa di Bossone dopo il rigetto da parte del Gip di Salerno dell’ istanza seguita all’ interrogatorio successivo alla notifica dell’ avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si attendono le motivazioni, Bossone ha già lasciato il carcere.
LE ACCUSE
Dalle indagini dei militari delle Fiamme Gialle e della Procura di Salerno, per procurare illegalmente l’ ingresso di cittadini stranieri nel territorio dello Stato attraverso l’ inoltro di istanze finalizzate allacostituzione di rapporti di lavoro dipendente, fittizi. In particolare; l’ ex poliziotto Bossone Francesco nel ruolo di organizzatore proponendo al Graziano
Massimo di utilizzare aziende compiacenti per I’inoltro delle istanze di nulla osta
all’ingresso di lavoratori extracomunitari attraverso i decreti flussi; il Graziano
fornendo i nominativi delle aziende interessate e compiacenti da utilizzare. Un altro soggetto in contatto sia con il Bossone che con il.Graziano, curando gli inserimenti monitorando lo stato delle pratiche; i gestori (reali e fittizi) delle società utilizzate e destinatarie dei proventi illeciti; inoltravano 506 istanze presso varie Prefetture finalizzate alla costituzione di rapporti di lavoro,
dipendente solo fittizi, al solo fine di ottenere i nulla osta all’assunzione dei
lavoratori stranieri attraverso la procedura prevista dal click day marzo 2023, con il fine di non procedere ad alcuna assunzione ma con il solo fine di far ottenere illecitamente un visto di ingresso a cittadini extracomunitari, sempre secondo le accuse ottenendo cinquemila euro per ogni nulla osta/visto rilasciato. Come e’ noto per i due imprenditori irpini coinvolti nel blitz , invece, già in sede di interrogatorio di garanzia era stata disposta la scarcerazione. La difesa non aveva impugnato al Riesame la misura cautelare, ma aveva chiesto dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari di essere ascoltato (una facoltà prevista nei venti giorni successivi alla notifica). L’ istanza di scarcerazione o attenuazione della misura da parte della difesa (peraltro avanzata già al termine dell’interrogatorio di garanzia e rigettata dal Gip) era stata rigettata, da qui l’Appello al Riesame accolto parzialmente dai giudici di Salerno. Accuse che l’ex poliziotto avrebbe sempre respinto. La difesa ora punta a chiarire la posizione dell’indagato nel corso del vaglio dibattimentale.