È il giorno degli azzurri. I campioni del mondo capeggiati dall’infaticabile capitan Cannavaro rientreranno questo pomeriggio in Italia. Con loro la coppa del mondo che dopo 24 anni farà di nuovo il suo ingresso nel nostro Paese. L’aereo con la nazionale di Lippi arriverà alle 18 e 30 all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Ad accoglierla ci saranno anche le Frecce tricolori. La Pattuglia acrobatica nazionale, infatti, sorvolerà l’aeroporto mentre gli azzurri scenderanno dalle scale dell’aeroplano. Alle 19.00 la delegazione azzurra si recherà a Palazzo Chigi dove sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, Romano Prodi. Poi comincerà il tour sui due bus scoperti che faranno il giro delle principali strade del centro storico di Roma per concludersi con l’arrivo al Circo Massimo. Una finale che ha tenuto tutti con il fiato sospeso: all’Olympiastadion di Berlino l’Italia dopo 6 minuti è andata in svantaggio: il primo gol di Zidane su rigore per un fallo di Materazzi su Malouda. Ma lo stesso Materazzi pareggia al 19′ con un gran colpo di testa su corner di Pirlo. La partita si è chiusa sull’1-1. Nessuna sorpresa ai supplementari… se non l’acrobatica parata di Buffon che ha salvato la porta da un colpo di testa di Zidane. Poi l’incredibile episodio: una testata inspiegabile del fuoriclasse francese ai danni di Materazzi lo condanna alla panchina, chiudendo con una brutta macchia la sua carriera calcistica. Il capitolo mondiale si è chiuso con i calci di rigore: 6 a 4… e l’Italia è campione del mondo. E’ proprio vero, le gioie più grandi sono quelle che non ti aspetti o quelle nate dalla sofferenza. Il quarto mondiale della storia del calcio italiano racchiude entrambe queste cose: nessuno, due mesi fa avrebbe scommesso su Lippi e su questo gruppo, così come l’ultimo atto prima del trionfo è stato denso di difficoltà, di tensione psicofisica, di una umana paura di non riuscire a conquistare una Coppa che, considerando la situazione del nostro calcio, si riempie di significati enormi, che vanno ben oltre il già inestimabile valore sportivo.
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