Emergenza rifiuti – I suggerimenti dei circoli irpini di Legambiente

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Dai circoli Legambiente di Avellino, Calitri, Frigento, Paternopoli e Solofra riceviamo e pubblichiamo. Il piano presentato dal commissario De Gennaro va in un’ unica direzione: siti di stoccaggio per le cosiddette “ecoballe”, nuove discariche per circa un milione di tonnellate in 4 mesi, la costruzione di altri due inceneritori o gassificatori ( Santa Maria La Fossa, Salerno). Queste misure serviranno a tamponare l’emergenza, in deroga alla normativa ambientale tanto faticosamente ottenuta in questi anni, ma non serviranno a risolvere il problema in maniera radicale. Non una sola parola infatti viene spesa da De Gennaro e dai responsabili politici locali sugli impianti di compostaggio, sulla selezione ed il riciclo dei rifiuti. Non un solo cenno, insomma, ad una soluzione organica e virtuosa del problema. Come mai?????? Si ha l’impressione che le buone pratiche di gestione dei rifiuti siano percepite dagli amministratori irpini di tutti i livelli istituzionali come qualcosa che viene dopo l’emergenza. In altri termini, prima si deve uscire dall’emergenza a colpi di discariche, ecoballe e termovalorizzatori e poi si potrà pensare ad un regime ordinario, di cui però, adesso non si parla. Il punto di vista dei Circoli irpini di Legambiente è semplice: per uscire dall’emergenza bisognerà, immediatamente cominciare ad esercitare una pratica che poi, a regime ordinario, non dovrà mai più essere abbandonata e cioè la RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA DOMICILIARE. Ciò servirà ad evitare per il futuro altre discariche come Savignano Irpino e Difesa Grande, tensioni sociali e mortificazioni a livello europeo per i cittadini irpini. IL PRIMO DOVERE DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI È QUELLO DI DAR CORSO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA, ALTRIMENTI IL LORO COMPORTAMENTO NON È DEFINIBILE ALTRO CHE ” OMISSIVO” ED ESSI SONO PIENAMENTE RESPONSABILI DEL DISASTRO AMBIENTALE IN CORSO. La responsabilità di questa emergenza e delle sue nefaste conseguenze ricade soprattutto sui sindaci e sugli assessori all’ambiente che non hanno adottato raccolte domiciliari spinte. Quest’ultime, dove adottate (vedi Aiello, Cesinali..) hanno salvaguardato i cittadini dall’emergenza di questi giorni, non una carta a terra, non un disagio. I circoli irpini di Legambiente ribadiscono che soprattutto in una situazione di emergenza sia necessario attuare e sostenere le azioni volte alla risoluzione definitiva del problema rifiuti: PARTIRE DA SUBITO CON LA RACCOLTA DIFFERENZIATA SECCO – UMIDO, PORTA A PORTA, SENZA CASSONETTI IN TUTTI I COMUNI, innanzitutto in quelli (e fra questi vi sono i Comuni più popolosi, come Avellino e Ariano Irpino) DOVE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA RESTA VERGOGNOSAMENTE INATTUATA e/o comunque assolutamente inadeguata e inefficace. Insieme all’avvio immediato delle raccolte differenziate spinte, vanno realizzati gli impianti necessari al riciclaggio e al compostaggio. Per la provincia di Avellino, bisogna POTENZIARE L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI TEORA, a servizio del consorzio Avellino 2, altro che chiuderlo per lo stoccaggio di ecoballe: è l’unico impianto di trattamento dell’umido funzionante in Campania. BISOGNA POI COSTRUIRE UN ALTRO IMPIANTO AL SERVIZIO DEL CONSORZIO AV1, oppure riconvertire l’ex impianto di C.D.R. in impianto di trattamento della frazione organica. In totale dobbiamo intercettare le circa 45.000 tonnellate di rifiuto organico prodotto in un anno in provincia di Avellino. BISOGNA INOLTRE AVVIARE L’IMPIANTO DI SELEZIONE DEL SECCO A MONTELLA. In ogni comune è necessario il passaggio da TASSA A TARIFFA per i cittadini. Infine, in coerenza con questa impostazione, sarebbe sufficiente la capacità del solo inceneritore di Acerra, di 600.000 tonnellate all’anno, per lo smaltimento della frazione secca indifferenziata Solo in questo modo usciremo dall’emergenza, ed il ricorso alle discariche non risulterà così pressante e preoccupante e il governo, la regione e le istituzioni locali devono assumersi le proprie responsabilità. Noi crediamo che queste scelte oggi rispondano alle richieste dei cittadini e di tutti coloro che tengono a cuore il proprio territorio. Questa è la proposta che i circoli provinciali di Legambiente mettono a disposizione delle Istituzioni e degli attori sociali di questa provincia, AL FINE DI ATTIVARE AL PIÙ PRESTO I PROCESSI VIRTUOSI CHE CONSENTONO L’USCITA DALL’EMERGENZA E LA RISOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA RIFIUTI, UNA RISOLUZIONE CHE CREDIAMO POSSA INOLTRE RISTABILIRE LA FIDUCIA TRA I CITTADINI E LA POLITICA Su questi temi Legambiente indice una conferenza stampa, aperta ai sindaci e agli attori sociali della provincia di Avellino, per il giorno sabato 2 febbraio. la nota è sottoscritta da: Michele Di Maio; Alessandro Iannone; Monia Fresiello; Giovanni Tecce e Rosario caravano.

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