Effetto clima anche sulle castagne Palmese: continua il lavoro per l’Igp di Santa Cristina

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VALLO LAURO- Chi pensa che i cambiamenti climatici non possano avere un effetto anche sull’economia globale e locale si dovrà ricredere. Perché in questi giorni in un pezzo di Irpinia, nel Vallo di Lauro, sono diventati evidenti anche sul mercato delle castagne. Qui la produzione annualmente si attesta tra i 20mila e i 25mila quintali. Quest’anno dovrebbe avere anche ottimi numeri. Ma c’e’ una problematica che sta condizionando però anche il mercato ed e’ legata alla pezzatura del prodotto. Ottima qualità ma calibro unico, ovvero medio. Questa condizione determina un costo ridotto, in quanto, per una logica di mercato generale aumentando l’offerta si abbassa la richiesta. Nessun gioco di mercato, dunque, come ci tiene a sottolineare uno dei maggiori imprenditori del settore castanicolo dell’area, Giuseppe Palmese, che lavora anche per un altro storico risultato: quello di ottenere dopo anni il marchio Igp per la Castagna del Vallo di Lauro, ovvero quella già nota come Castagna di “Santa Cristina”, dal nome della montagna che collega da Moschiano con l’area di Forino ed il salernitano.

Quest’ anno c’e’ stata una grande annata in termini di produzione, ma gli eventi climatici hanno determinato anche delle problematiche che incidono sul mercato.
Praticamente la castagna come è noto per essere messa sul mercato va calibrata. Cosa vuol dire essere calibrata e’ semplicemente il processo quando viene divisa per calibro, ovvero quando ci sono varie pezzature: quelle piccole, quelle medie e le grandi. Ecco, quest’ anno gli eventi climatici hanno prodotto solo castagne di pezzatura centrale, ovvero medie. Il mercato si sta ingolfando.
La richiesta della pezzatura media riguarda una sola parte del mercato, per le altre pezzature siamo costretti a comprare all’ estero. Non c’è il piccolo piccolo e quindi si deve cercare nei Paesi dove vengono prodotte”. Ma non è l’unico effetto del cambiamento globale del clima: “Certo, il cambiamento climatico ha determinato in tutta la zona delle castagne anche un effetto sulla raccolta. Le castagne hanno una cadenza che non si è rispettata. Cadono tutte insieme a livello globale in Italia, in Turchia e Grecia. A livello nazionale non c’è più cadenza tra quelle cadute a Roccamonfina, in Calabria e altri territori”. Per questo Palmese ci tiene a lanciare un messaggio ai produttori e coltivatori che in questi giorni troveranno un prezzo che si attesta intorno ai due euro al chilo. “Nessun gioco o giochetto industriale sul prezzo che per questi effetti si attesta intorno ai 2 euro al chilo, mentre l’anno scorso eravamo intorno ai 2,50 euro al chilo. Un fatto naturale non è dovuto a scelte industriali e intermediari. Sicuramente la quantità aggiustera’ anche i guadagni e avrà un effetto di recupero dei costi”. Intanto sempre Palmese ha anche rilanciato il progetto del marchio Igp per la Castagna del Vallo di Lauro: “Il nostro progetto per l’Igp, va avanti. Abbiamo creato un comitato a Quindici, Moschiano e Taurano.
La Regione Campania si interfaccera’ con la comunità Europea, abbiamo la castagna di Santa Cristina che ha già proprietà organolettiche specifiche e riconosciute e sarà importante per accelerare i tempi dell’eventuale riconoscimento del marchio Igp”.
Aerre