Eccellenza – Gli sono bastate otto partite per rimediare ad un’annata dall’epilogo quasi già scritto. L’exploit di Capaccio ha fatto di Franco Iannuzzi il salvatore della patria, giunto in punta di piedi nel nome di un passato già tinto di gialloblu. Sulla salvezza dell’Eclanese c’è la sua firma indelebile, che ha ricalcato quella apposta tredici anni orsono sempre nella massima serie regionale. Mirabella Eclano, infatti, lo ha riabbracciato sulla scorta della permanenza conquistata nel campionato 2000/2001, quando si riprese la squadra conducendola alla meta per la gioia di Ettore Sirignano. E proprio per rinverdire quel passato intriso della passione e del sacrificio del patron scomparso quasi due anni fa, è tornato, infondendo fiducia e convinzione ad una squadra che aveva addirittura saltato la preparazione atletica pre-campionato per via della sciagurata parentesi Montanile.
L’ex tecnico della Mas Avellino si è subito rimboccato le maniche, riuscendo con un filotto nel rush finale a mettere in pratica tutto quello che i suoi quattro predecessori non erano stati in grado di fare. La salvezza dell’Eclanese, pertanto, ha riconsegnato alla ribalta non soltanto provinciale un tecnico inspiegabilmente snobbato dall’aprile 2011, quando chiuse a centro classifica nel campionato di Promozione la sua avventura con la Mas Avellino. Merito della sua perseveranza nel riuscire a conferire a Ruggiero e compagni una precisa identità a livello mentale e di gioco. Il gruppo lo ha accolto dopo mille peripezie e accettato come timoniere fino all’arrivo in porto di domenica, intorno alle 19, quando si è materializzata la sua rivincita personale insieme a quella dell’Eclanese. (Claudio De Vito)
Redazione Irpinia
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