E’ sempre 25 novembre. Casa rifugio e centro antiviolenza “Antonella Russo” di nuovo in campo

0
1007

E’ sempre 25 novembre. Casa rifugio e centro antiviolenza “Antonella Russo” formano ogni giorno vecchie e nuove professionalità contro la violenza sulle donne. L’attività è costante, donne in aiuto di altre donne, 24 ore su 24.

Grazie alla cooperativa sociale “Demetra” e al progetto “Reama Reloaded” co-finanziato dall’Unione Europea, martedì 13 dicembre, con inizio alle 17 – presso il circolo della stampa di Avellino – è in programma un incontro di formazione rivolto agli avvocati, ai quali saranno rilasciati dei crediti formativi. Tra gli interventi, anche quello del maresciallo dei carabinieri Francesca Bocchino, oltre al presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonio Barra ed ai penalisti e civilisti Paola Forcione e Annamaria Oliviero, avvocati di riferimento della casa rifugio “Antonella Russo”. Tra i relatori, la dottoressa Calabrese, psicoterapeuta CADMa “Antonella Russo” e Coordinatrice CAV “Demetra è Donna”.

Il confronto, moderato dalla giornalista Francesca Fasolino, verterà soprattutto su “Reama Reloaded”, un progetto che punta alla rinascita delle donne vittime di violenza e non solo. Un piano nazionale, che nasce dalla fondazione “Pangea”, che a livello locale vuol supportare le donne nel loro percorso genitoriale, con l’obiettivo di farle diventare mamme di nuovo, cosa che spesso si complica dopo la denuncia dell’aguzzino.

Casa rifugio “Antonella Russo”, è giusto ricordarlo, dal settembre del 2016 ad oggi, ha accolto 51 donne e 47 bambini. A questi ultimi, viene dato ampio spazio, visto che sono delle vittime innocenti, costretti ad assistere episodi di violenza tra le mura domestiche, quelle mura che, invece, avrebbero dovuto difendereli. Spazio per loro, quindi, grazie a progetti di ortoterapia, pasticceria, lettura creativa.

Come spesso sottolinea Maria Rosaria Famoso di “Demetra”, si favorisce la ricostruzione del rapporto mamma-figlio anche con il gioco. Le donne, inoltre, vengono supportate nel ricostruire totalmente il loro futuro, partendo dalla base, dall’autonomia, attraverso quindi un lavoro, un reddito ed una casa.

E’ quindi basilare la formazione, con l’intento di costruire un gruppo tra professionistri che si occupano di violenza di genere sul territorio.