Ariano Irpino – Un escamotage pensato e curato nei minimi particolari. Ma nonostante l’impegno ed il lavoro del ‘sarto per caso’, il fiuto della Giustizia ha avuto la meglio. E’ quanto accaduto nella Casa Circondariale di Ariano Irpino nell’ufficio preposto al controllo della posta, in entrata ed in uscita, destinata o spedita dagli ospiti del Carcere di ‘alta sicurezza’. Ieri mattina, giorno di arrivo di pacchi dono e di missive per i detenuti, gli Agenti della Polizia Penitenziaria di turno si sono insospettiti per un pacco dalle grandi dimensioni in quanto il mittente non aveva lasciato le sue generalità. Così come avviene di prassi, l’involucro è stato sottoposto a particolari accertamenti al termine dei quali i sospetti sono diventati reali. Nel pacco non c’erano soltanto jeans, magliette ed indumenti intimi quali ricambio per il detenuto-destinatario ma anche un vero e proprio dono che se fosse stato recapitato al ricevente lo avrebbe di certo lasciato senza parole. Tra le cuciture dei jeans, infatti, era nascosta della droga, nella fattispecie hashish. Singole dosi già pronte per l’uso e da smistare ‘agli amici’. Un ingente quantitativo che avrebbe soddisfatto il detenuto per più di un mese: tanta droga da poter rollare un numero ingente di spinelli… Gli Agenti Penitenziari una volta smascherato l’escamotage, hanno consegnato la ‘merce’ al direttore della Casa Circondariale Salvatore Iuliano che ha immediatamente notiziato dell’episodio il Procuratore della Repubblica di Ariano Irpino Amato Barile: come prassi, è stata aperta un’indagine e sarà ascoltato nelle prossime ore proprio il detenuto al quale era stata spedita la droga al fine di risalire all’identità del mittente. “Quanto accaduto in Carcere è la dimostrazione di come la struttura di Via Nazionale Cardito sia realmente luogo di alta sicurezza dove non è facile raggirare gli Agenti. Sono soddisfatto del lavoro dei Penitenziari a dimostrazione di quanto sia importante il loro ruolo. Sono pronti a contrastare quei fenomeni che possono verificarsi all’interno di un carcere come, ad esempio, il rinvenimento di droga oppure l’introduzione clandestina dei telefoni cellulari”. Il direttore Iuliano ha sempre assunto posizioni dure per motivi di sicurezza e prevenzione all’interno della struttura carceraria e l’episodio avvenuto ieri mattina ne è la riprova. (di Emiliana Bolino)
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