AVELLINO- Non e’ stata concessa “de plano” ma ci sarà un’udienza in camera di consiglio gia’ fissata per il prossimo 3 marzo dal Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio per decidere sulla proroga delle indagini preliminari notificata a diciotto indagati nel cosiddetto “filone bis” dell’inchiesta Dolce Vita. I reati, come già anticipato nei giorni scorsi sono quelli di falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, corruzione nell’esercizio delle funzioni, turbata liberta’ degli incanti e nella scelta del contraente per vicende che non sono ancora note e sono soggette ad indagine. Le difese hanno presentato una memoria, che si potrebbe definire di “opposizione” anche se formalmente non e’ il termine tecnico, ritenuta degna di un contraddittorio da parte del magistrato che deve stabilire se concedere o meno altri sei mesi di indagine ai pm. Come e’ noto da tempo, quello chiuso a dicembre sarebbe solo un primo filone, quello più importante perché comprende anche la contestazione di associazione per delinquere, mentre invece una parte dell’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dell’aliquota di pg della Guardia di Finanza presso la Procura di Avellino e coordinata dal Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele e dal pm Fabio Massimo Del Mauro sarebbe ancora in corso in attesa dell’esito di consulenze ed esami avviati in questi mesi da parte della Procura. Proprio per questo, anche alla luce delle scadenze rispetto alla prima iscrizione nel registro degli indagati, a partire da ottobre sono scattate una serie di notifiche di richieste di proroga delle indagini preliminari. A seguito delle impugnazioni ora si dovrà esprimere il Gip e relativa ad altri indagati, che molto probabilmente in gran parte avevano già saputo di essere sottoposti ad accertamenti o lo hanno appreso con l’avviso. Si tratterebbe, almeno per ora, di almeno diciassette avvisi di proroga. Si tratta del cosidetto “filone bis” dell’inchiesta della Procura di Avellino. Intanto si attende che, dopo il deposito delle intercettazioni e di altri atti di indagine sollecitato dalle difese degli indagati che hanno già ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, scatti il conto alla rovescia (i venti giorni) dopo i quali si procederà con l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
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