Diplomi falsi: Perillo resta ai domiciliari, libero il funzionario del Provveditorato

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Il Riesame ha confermato gli arresti domiciliari per Antonio Perillo, l’ex sindacalista accusato di essere al centro di una compravendita di attestati e titoli falsi necessari per guadagnare punteggi nelle graduatorie Ata. Il 67enne aveva un ruolo centrale nell’organizzazione, in quanto era colui che procacciava clienti per gli altri indagati, ovvero gli esaminatori degli istituti che rilasciano i diplomi. A coloro che mostravano interesse per il concorso Ata, Perillo proponeva la compravendita: i prezzi arrivavano anche a superare i 2.000 euro.

E proprio in ragione del ruolo nodale di Perillo, il Tribunale del riesame ha rigettato i ricorsi discussi dagli avvocati Generoso Pagliarulo e Gianfranco Iacobelli confermando la misura cautelare.

I magistrati partenopei hanno inoltre confermato gli arresti domiciliari per L.G.M., mentre sono state annullate le misure cautelari per Ernesto Capone, funzionario del provveditorato di Avellino e Michele Listo, entrambi sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I due, già ad avviso degli inquirenti avrebbero svolto un ruolo marginale, di intermediari tra gli interessati al concorso e gli istituti accreditati al rilascio dei titoli e lo stesso giudice delle indagini preliminari nell’ordinanza aveva sostenuto che non erano in grado di reiterare autonomamente le condotte contestate.

Resta da capire il futuro di Biagio Amato, il rappresentante legale del Campus Academy, assolto in primo grado dal tribunale di Avellino per un episodio analogo e sottoposto agli arresti domiciliari nel secondo filone d’inchiesta sui certificati falsi, che comparirà davanti al Tribunale del Riesame martedì 12 febbraio.

Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinate dalla procura di Avellino hanno preso spunto di una precedente attività investigativa che già nel gennaio dello scorso anno aveva portato all’arresto di Antonio Perillo per un analogo episodio corruttivo (smascherato dal programma Striscia la Notizia). Durante le attività investigative, gli inquirenti hanno effettuato numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, portando alla luce un rodato sistema illegale per ottenere diplomi e attestati senza frequentare i corsi, ma pagando un compenso che andava dai 2000 ai 3000 euro, ridotte a 600-700 euro negli ultimi periodi.

Infine gli inquirenti nel corso delle perquisizioni effettuate presso alcune scuole coinvolte nel giro di diplomi falsi, in particolare presso Campus Academy, hanno sequestrato un file excel con 21 nominativi. Tutti avevano conseguito l’attestato Eipass, e il gestore del file era proprio Antonio Perillo. Le persone indicate sul documento digitale, ascoltate dalla polizia giudiziaria, hanno poi confermato di aver ricevuto titoli falsi.