Dimissioni Lenzi, le parole di Rotondi, Morano e Petitto

0
986

“Apprendo con rammarico la notizia delle dimissioni dell’avv.Antonello Lenzi da presidente dell’alto Calore. La sua professionalità, correttezza e competenza erano il solo presidio in una situazione disperante per la comunità , e ancor più per chi ricorda la storia dell’alto Calore, nato da una intuizione di Fiorentino Sullo e trasformato nel tempo in un carrozzone clientelare. Il solo tentativo di risanamento si deve all’impegno dell’avv. Stefano Sorvino, che fu eletto da un fronte trasversale nel 1993. Le gestioni successive raccontano ben altra storia, Antonello Lenzi è una figura in grado di compiere la medesima opera di risanamento e rilancio”. Lo scrive in una nota il deputato irpino Gianfranco Rotondi.

Anche Sabino Morano, presidente di Primavera Meridionale e vicecommissario della Lega ha rilasciato dichiarazioni sulle dimissioni dalla presidenza dell’Alto Calore da parte dell’avvocato Antonello Lenzi. “Un galantuomo stritolato dal sistema di potere della regione Campania’ lo ha definito Morano. “Una persona perbene che ha deciso di non piegarsi rispetto alle logiche di potere che si insinuano nelle stanze di palazzo santa Lucia”. E chiude: “All’avvocato Lenzi va tutta la solidarietà mia e di Primavera Meridionale”.

Solidarietà a Lenzi anche dal consigliere regionale della Campania Livio Petitto, riferimento di Forza Italia: “Desidero esprimere solidarietà umana all’amministratore dell’Alto Calore, avvocato Antonello Lenzi, che con le sue dimissioni ha compiuto un gesto di chiarezza e dignità. La sua scelta, maturata in un contesto ostile e segnato da ingerenze politiche, sono il segnale evidente di una gestione ormai al capolinea. Il vero nodo, lo dico da tempo non sospetti, è politico- prosegue- il centrosinistra, che da anni governa la Regione e controlla la società, ha fallito su tutta la linea. Ha promesso riforme e risanamento, ma ha prodotto soltanto immobilismo, clientelismo e sprechi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’azienda piegata dalle difficoltà finanziarie, un servizio idrico sempre più precario, e cittadini costretti a subire disservizi continui con la beffa degli aumenti. Le dimissioni di Lenzi non possono diventare l’ennesimo pretesto per scaricare responsabilità: questa è la resa finale di un modello politico che ha logorato l’Alto Calore e che ha tradito le comunità dell’Irpinia e del Sannio. È tempo di dire basta- conclude il consigliere regionale- Servono discontinuità e coraggio, servono scelte trasparenti e amministrazioni libere dai vincoli del vecchio sistema di potere che ha portato al fallimento. L’acqua è un bene primario, non un terreno di spartizioni di partito: chi governa la Regione e chi ha avuto in mano le redini della società deve assumersi le proprie responsabilità davanti ai cittadini”.