Deve ricomporsi il “puzzle” gioco/istituzioni altrimenti non si “cresce”

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In attesa di conoscere cosa succederà ai giochi con l’avvento del nuovo Esecutivo, e quindi dopo il 4 marzo 2018, corre l’obbligo di dare “un’occhiata indietro” per vedere come sia attualmente la situazione del mercato italiano ludico, sopratutto per vedere se tutte le innovazioni che sono state fatte e quelle pronosticate si intersecano formando finalmente un nuovo “puzzle del gioco” che completi le esigenze delle istituzioni e quelle del gioco. Un nuovo gioco, quindi, con il quale risulterà più interessante entrare in contatto.

Cosa ci si aspettava e cosa si aspetta dalle novità di questo settore così bistrattato, ma che così tante risorse è riuscito a “riversare” nelle casse dell’Erario? Sicuramente, è l’online il segmento del gioco che rappresenta il suo futuro, senza dimenticare però anche il gioco terrestre poiché è proprio quello il segmento verso il quale sono più orientati i giocatori del nostro Paese. È evidente che il bando sul gioco online, ed anche sui casino online, ha veramente dato una scossa al settore che stava vivendo un momento “alquanto buio”, donandogli freschezza ed effervescenza: e questi due elementi determinano logicamente lo sviluppo del gioco via web, aprendo le porte anche ad investimenti da parte di imprese di gioco straniere che vedono nel mercato italiano “qualcosa in cui ancora credere”.

Il “puzzle” di cui si parlava nelle prime righe è certamente complesso ma risulta, qualora si arrivi a completarlo con destrezza, testardaggine ed anche astuzia, ad essere veramente un “nuovo gioco” al quale attingere per dare vita a maggiori aziende di produzione che mettano in campo la tanta creatività di cui l’italico popolo è padrone, convogliandola in nuove idee, nuove offerte di gioco sempre più intriganti, ma sicure e tranquille da un punto di vista della legalità. Ovviamente nell’online si vedrà quali operatori avranno voglia od il coraggio di investire dato che sono molti quelli già esistenti che rinnoveranno le concessioni già proprie.

L’espansione del gioco online sarà molto interessante perché apre uno “scenario infinito”, ma si deve anche riflettere sulle norme che le istituzioni dovranno mettere in campo per tutelare questo particolare segmento visto che in altri Paesi, ma anche in Italia, l’online ha creato purtroppo operazioni borderline: cosa che deve far pensare a quanta attenzione si deve prestare a questo segmento al fine di concertare norme di assoluta sicurezza.

Il futuro del gioco, sopratutto di quello online, può offrire un interessante mercato: ma questa “tessera del puzzle” deve assolutamente “combaciare” con le normative che questo Esecutivo uscente aveva predisposto (per poche esse siano) e quelle che verranno studiate e messe in campo da quello nuovo. Le incertezze, però, per arrivare  al “compimento del nostro puzzle del gioco” sono tante e si sommano ad un riordino che si spera consegni agli operatori “strutturati” la speranza di ritagliarsi un buon ruolo.

Il prossimo Governo dovrebbe, senza dubbio, stabilire una “logica unitaria” relativa sia alla regolamentazione che al rapporto tra settore ludico ed istituzioni: così si ritorna al completamento del “nostro puzzle” e ad una logica che in tempi recenti è andata perdendosi. Ora, non devono più esserci derive ideologiche o proibizioniste che, alla lunga, non hanno raggiunto risultati positivi, ma si sono dimostrate invece assolutamente controproducenti. Il bando dell’online dovrebbe essere tenuto come esempio per aprire nuove “occasioni” per rimettere mano in questo mondo del gioco pubblico e migliorarne le offerte ed i contenuti.