Detenuto morto in carcere a Bellizzi, il caso finisce in Parlamento

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AVELLINO – La morte del detenuto Ciro Pettirosso finisce in Parlamento, dove il deputato di Avs Aboubakar Soumahoro ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro di Grazia e Giustizia e al Ministro della Salute, ricostruendo gli eventi e quanto emerso fino ad ora sulla morte del trentaseienne: la casa circondariale di Avellino «Antimo Graziano» è stata teatro di una tragedia che ha scosso profondamente detenuti, personale penitenziario e familiari delle persone ristrette.

Nella giornata dell’8 febbraio 2025, il corpo senza vita di Ciro Pettirosso, 36 anni, originario di Napoli, è stato ritrovato all’interno della struttura. Il decesso del giovane detenuto ha immediatamente allertato le autorità competenti, che hanno avviato le indagini per fare luce su quanto accaduto; non appena la notizia si è diffusa, la procura della Repubblica di Avellino ha aperto un fascicolo d’indagine. Il magistrato di turno, Cecilia Annechini, ha disposto l’autopsia sulla salma del detenuto, che è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale «San Giuseppe Moscati» di Avellino; gli inquirenti stanno vagliando ogni ipotesi, senza escludere alcuna possibilità: dalle cause naturali a un malore improvviso, fino a eventuali negligenze o circostanze esterne che potrebbero aver influito sul tragico epilogo. La dinamica dell’accaduto rimane ancora poco chiara, ma la vicenda ha acceso i riflettori sulle condizioni di detenzione all’interno della struttura penitenziaria e sulla sicurezza dei detenuti.

Soumahoro ha anche ricordato che: “il drammatico evento accaduto nel carcere di Avellino riporta in primo piano la questione delle condizioni di detenzione nelle carceri italiane. Sovraffollamento, carenza di personale medico e difficoltà nella gestione sanitaria dei detenuti sono problemi che affliggono molte strutture penitenziarie nel Paese. I sindacati della polizia penitenziaria e le associazioni che si occupano di diritti dei detenuti denunciano da tempo una situazione sempre più critica: carenze strutturali, scarsità di risorse e un sistema sanitario interno che, spesso, non riesce a garantire cure adeguate ai detenuti affetti da patologie croniche; il caso di Ciro Pettirosso, se le accuse della famiglia dovessero trovare conferma, potrebbe rappresentare l’ennesimo episodio di negligenza in un contesto già segnato da numerose criticità. Le indagini faranno chiarezza, ma una riflessione più ampia sulle condizioni delle carceri italiane sembra ormai inevitabile, così come occorrono misure immediate e straordinarie”.

Il parlamentare ha infine chiesto “se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare iniziative, anche di carattere ispettivo, al fine di contribuire a far piena luce su quanto accaduto e su eventuali gravi inadempienze del personale servizio presso la casa circondariale di Avellino; se intendano altresì in intraprendere iniziative straordinarie e urgenti al fine di porre rimedio al problema del sovraffollamento e alle gravi problematiche che affliggono le carceri italiane”.