MERCOGLIANO- I giudici della Corte di Assise di Avellino hanno depositato le motivazioni della sentenza con la quale a gennaio sono stati condannati per l’omicidio del giovane Roberto Bembo i tre imputati. Sedici anni ed otto mesi per Niko Iannuzzi, autore materiale del delitto, sei fendenti a Bembo, due dei quali al torace e alla carotide rivelatisi fatali, sedici anni ai fratelli Lucamaria e Daniele Sciarrillo, accusati di concorso in omicidio. In trenta pagine, i giudici della Corte di Assise presieduta dal magistrato Gian Piero Scarlato, hanno ricostruito la dinamica emersa dell’istruttoria confrontandola con le dichiarazioni dei testimoni, un filmato e la dichiarazione degli stessi imputati, la sussistenza o meno dei futili motivi, il ruolo di tutti gli imputati, in particolare anche sulla presunta minore responsabilità di Daniele Sciarrillo e la possibilità di valutare sia una sorta di legittima difesa che la concessione delle attenuanti generiche.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI: SULLA DINAMICA FILMATO FONDAMENTALE
Cosa è successo a Capodanno del 2023 a Mercogliano? Le testimonianze degli amici del giovane ucciso erano state severamente stigmatizzate dalla difesa di Iannuzzi e Sciarrillo nel corso delle discussioni finali (Iannuzzi e i due Sciarrillo sono difesi dai penalisti Stefano Vozella e Gaetano Aufiero), in particolare per le presunte omissioni nel racconto dei frame di quella mattinata. La Corte non è giunta a dichiarare l’inattendibilità , sebbene abbia ritenuto più utile e credibile quanto emerge dal filmato reperito dalla Squadra Mobile di Avellino, su cui in aula era stato ascoltato il sostituto commissario Roberto De Fazio.
“Questa Corte non ritiene che i giovani sentiti nella immediatezza dei fatti abbiano
deliberatamente omesso alcuni passaggi fondamentali- scrivono i giudici- essendo egualmente verosimile che, nella concitazione del momento, non abbiano dato peso alla precisa sequenza dei fatti – peraltro racchiusi davvero in pochissimi minuti – non potendo immaginare le gravi conseguenze di quello che stava accadendo sotto i loro occhi, così come nemmeno è da escludere che fra ragazzi involontari protagonisti degli accadimenti vi sia stato un reciproco, involontario, contagio dichiarativo che ha portato, in- ognuno di essi, a fondere il personale ricordo con quello degli altri”. A questo punto viene valorizzato l’altro elemento in mano agli inquirenti, il video: “E tuttavia è inevitabile che questa Corte debba privilegiare quanto caduto sotto la diretta percezione di tutti attraverso la visione del filmato che, sia pure non completamente chiaro, non fosse altro perché ripreso da telecamere posizionate a circa venti metri di distanza, restituisce una dinamica dei fatti il cui connotato più evidente è rappresentato dal fatto che, dopo una iniziale colluttazione di pochissimi attimi, la lite ebbe termine con l’abbandono del luogo da parte dei due gruppi di giovani: quello dei tre imputati che raggiunge il lato opposto della strada, portandosi nei pressi del marciapiedi, e quello degli amici di Roberto Bembo che si dirige invece in direzione del Verdarina Caffè, ove erano parcheggiate le due autovetture. Questo è quanto plasticamente evidenziano le immagini negli attimi registrati alle 7:04.
In tali frangenti l’unico che rimane sul posto è proprio Roberto Bembo, il quale si intrattiene con il corpo – ed evidentemente lo sguardo – rivolto verso i tre imputati. All’improvviso come visto – egli per ragioni che sono rimaste oscure (anche perché proprio questo momento non è stato riferito da alcuno dei testi oculari) inizia a correre in direzione degli imputati, raggiungendoli dall’altro lato della strada, nel punto ove avrà luogo la colluttazione fatale”.
PERCHE’ NON CI SONO I FUTILI MOTIVI
Una delle questioni aperte riguarda i futili motivi. Per la Procura di Avellino (il pm Vincenzo Toscano, che ha chiuso l’istruttoria applicato per questo processo nonostante il trasferimento a Napoli) e la parte civile (l’avvocato Gerardo Santamaria) sussistevano nella vicenda tutte le condizioni per contestare i futili motivi. Che per i giudici della Corte di Assise di Avellino invece non ci sono, visto che vengono contestati per la lite davanti al Verdarina, ma al contrario da quanto consegnano l’istruttoria e il filmato, fanno parte di due segmenti e fatti distinti, il secondo del quale appare immotivato. Per cui l’aggravante è stata respinta: La ricostruzione degli eventi documentata dal video e le dichiarazioni degli imputati, maggiormente aderenti a tale dinamica, consentono di affermare che la condotta
omicidiaria ascritta ai tre imputati rappresenta non già l’evoluzione ed il tragico epilogo dell’azione iniziata nei pressi del Bar Verdarina, occasionata da motivi riconducibili al parcheggio delle autovetture, bensì un’autonoma azione scaturita dalla decisione di Roberto Bembo, dopo che la lite era stata sedata ed gruppi contrapposti si erano allontanat,di raggiungere il gruppo rivale sul lato della strada ove aveva trovato riparo. liche consente di escludere la sussistenza dell aggravante dei fultili motivi”. Niente futili motivi ha comportato anche i termini di verdetto il passaggio da rito ordinario a rito abbreviato come chiesto dai penalisti Aufiero e Vozella sia in udienza preliminare che in sede di dibattimento, con effetto anche sulla condanna finale, per la scelta del rito scontata di un terzo. “Tanto premesso, ritiene questa Corte che l’aggravante de qua poteva essere correttamente contestata in quanto l’innesco dei fatti nasce proprio dal fatto che la macchina di …. viene parcheggiata in modo da ostruire l’uscita della Polo su cui erano i tre imputati..m avrebbe logicamente portato allaggravamento di pena se, cosÌ come sembrava evincersi dal capo di imputazione, l’omicidio fosse stato Ia diretta scaturigine del ligio occasionato da tale futile motivo, ravvisandosi, appunto, quella sproporzione fra il fatto delitto posto in essere e la banalità della occasione Di contro, si ripete, il parapiglia che da questo seguì e che si articolò in un primo momento nell’ avvicinamento al’auto dei tre imputati da parte del gruppo formato dal Bembo e i suoi.amici, finalizzato ad ottenere un chiarimento, e, quindi, da una breve colluttazione, ebbe termine nel volgere di pochi attimi.Quello che ulteriormente seguì, scaturi da altro motivo o fu del tutto immotivato”.
IL RUOLO DEI FRATELLI SCIARRILLO: HANNO CONCORSO NEL DELITTO
“Il delitto di omicidio – non aggravato, per la ragione appena esplicitata – va ascritto a tutti tre gli imputati”. Fatta questa premessa, i giudici della Corte di Assise ha anche evidenziato quali sono i motivi e gli effetti: ” In conseguenza delle valutazioni già operate in punto di maggior credito della prova documentale rispetto a quella dichiarativa. va ribadito che il video visionato in aula restituisce, nella parte finale, prima cioè che Roberto Bembo si allontana dai suoi assassini, ‘immagine della vitima accerchiata da altre tre persone, vale a dire da lannuzzi Niko, Sciarrlo Lucamaria e Sciarrillo Daniele, i quali, dopo che la vitima si allontanò barcollando e tenendo la mano sut collo, si diressero verso la loro auto ed andarono via, Ancora una volta va detto, quanto alla posizione di Sciarrillo Daniele, che sebbene i testi abbiano a questi attribuito un ruolo marginale, e nonostante le dichiarazioni dello stesso lannuzzi volte a relegare i correi in analogo ruolo, quasi di semplici spettatori, è certo invece che tutti e tre si trovavano insieme nel momento culminante del’azione omicidiaria. Le immagini – si ripete rappresentano chiaramente tre soggetti contro uno e,soprattutto, tre soggetti che restano vicini nel momento in cui, per ammissione dello stesso lannuzzi, questi sferra plurime coltellate – ben sei, come diranno poi i medici legali – alla vittima attingendo questa anche in parti vitali, qualil collo e il torace. Non è credibile che in tale frangente, i fratelli Sciarillo non si siano resi conto del fatto che l’ amico aveva estratto un coltello e che con questa arma avesse iniziato a colpire la vittima. Puð sostenersi, invece, che proprio ili porto di arma contestato al capo B) vada ascritto al solo lannuzzi, non essendo stata raggiunta la prova che i fratelli Sciarrllo fossero al corrente del fatto che il loro amico fosse uscito portando con sé il colteilo poi utiizzato per colpire mortalmente Roberto Bembo Dunque, da tale contestazione Sciarilo Lucamaria e Sciarrillo Daniele vanno mandati assolti per non avere commesso il fatto, Non sussistono glil estremi per invocare la scriminante della legitima difesa”.
NIENTE ATTENUANTI GENERICHE
Per i tre imputati neanche la concessione delle attenuanti generiche: ” In definitiva, le immagini riprese dalla telecamera inquadrano i tre imputati tutti nell’ atto di colluttare con Roberto Bembo; i tre restano uniti, fino a che non è questi adallontanarsi da loro barcollante ed insanguinato, con una mano al collo all’evidente fine di tamponare la ferita.I fratelli Sciarrillo, nel momento topico dell’azione, non vanno via, non si allontanano come pure avrebbero potuto fare alla vista del coltello impugnato dall’ amico lannuzzi, ma rimangono al suo fianco, forti anche del fatto che -come già evidenziato -nessuno degli amici di Roberto si avvicina per dare a questi un aiuto. Cosi provata la penale responsabilità degli imputati nei termini precisati, ritiene questa Corte che stante la gravità del delitto di cui si resero autori nessuno degli imputati possa beneficiare delle attenuanti generiche”.
COSA SUCCEDERA’
Se sui futili motivi potrebbe portare la Procura a proporre l’ impugnazione, per quanto riguarda i fratelli Sciarrillo e il loro ruolo di concorrenti nella vicenda sarà oggetto di impugnazione, visto che la difesa aveva messo in evidenza invece un ruolo marginale dei due fratelli, anche sulla base delle testimonianze raccolte in aula. Un concorso non diretto. Era stato proprio l’ avvocato Vozella a sottolineare, dopo la lettura del verdetto in aula, come: “Il dispositivo restituisce qualche segnale di quello che è stato il ragionamento della Corte ma solo la stesura delle motivazioni ci consentirà di valutare quali aspetti, di fatto e di diritto, eventualmente impugnare con riferimento alle singole posizioni di ciascuno degli imputati”. Ora si dovranno attendere quali saranno le posizioni delle parti. Aerre