Dalle regole del gioco al diritto del calcio: un confronto su come è cambiato lo sport

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AVELLINO- Avete un ricordo del calcio fatto di fair play in campo, bilanci legati magari solo ai punti in casa e in trasferta, società che guardano solo a quello che avviene nel rettangolo di gioco e fenomeno sociale lontano dalla politica e settore che non fa gola anche alla attività criminali? Allora cancellatelo. O meglio, e’ ormai noto che non è più così. Lo hanno spiegato, cercando anche di tracciare una linea dal punto di vista di regole e norme che dovrebbero governare il nuovo calcio, esperti di diritto sportivo, penalisti, commercialisti e rappresentanti delle associazioni di settore che hanno partecipato ad un pomeriggio di confronto promosso dall’ Ordine degli Avvocati di Avellino, dall’Ordine dei Commercialisti, dall’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, dall’Aiga e da Alam Conciliazione nell’Aula Magna del Tribunale di Avellino sul tema “Dal campo ai bilanci: i controlli per un calcio sostenibile”. Anche l’occasione di presentare il volume “Il diritto del calcio”, curato dal docente universitario Francesco Fimmanò, Ordinario di Diritto Commerciale dell’ Università Mercatorum, presente all’evento. L’ iniziativa organizzata dall’ avvocato Alfonso Laudonia – dottorando in Gestione Finanziaria d’Impresa e prevenzione della crisi Università
Mercatorum Giudice Nazionale Fidal. Il calcio e’ cambiato, a livello planetario e le nuove evidenze hanno bisogno di nuove regole. Quelle esistenti, sparse e confuse, un ginepraio di norme, nel lavoro di Fimmano’ vengono messe in ordine, perimetrate, in ragione di quella che ormai e’ diventata come suggerisce il libro stesso cerca di ragionare su un diritto, appunto il “diritto” del calcio.
I SALUTI
A portare i saluti per l’ Ordine Avvocati Avellino il consigliere Raffaele Tecce, Mario Lariccia, presidente Ordine Commercialisti ed Esperti Contabili Provincia Avellino, Carmine Zigarelli – Presidente Lnd Comitato Regionale Campania,n Gerardo Russo – Coordinatore Regione Campania Associazione Italiana Avvocati dello sport.Tra gli esperti gli interventi dell’avvocato Cecilia Morandini – Presidente Saguarding Office Fidal – Esperta in diritto sportivo e diritto dei minori. La professoressa Francesca Mite – Associato Diritto Privato Università Pegaso, Componente Corte Sportiva Nazionale D’Appello FIGC. del dottore Filomeno Rocco Fimmanò -Manager Olimpico Coni, Direttore Sportivo, Dottorando di ricerca Unisalento, del professore Angelo Maietta – Associato Diritto Privato Università Mercatorum, Vice Presidente Prima Sezione Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, del dottore Giovanni Lombardi – Consigliere delegato gruppo Nefrocenter già consigliere Lega Pro.
L’AVVOCATO SIMEONE: OGGI NEL CALCIO C’E’ POCA SOSTENIBILITA’
Ad aprire il confronto tra gli esperti su cosa si debba intendere quando si abbina il termine, molto abusato, della sostenibilita’ al mondo del calcio e’ stato l’avvocato Ivan Simeone, esperto in diritto penale sportivo e compliance 231. La sua una disamina che consegna un dato: il mondo del calcio attualmente è tutt’altro che sostenibile. “Iniziamo a capire che cos’è la sostenibilità nel calcio- ha spiegato Simeone- La sostenibilità dovrebbe essere una capacità di gestione delle risorse interne: etiche, sociali ed economiche. Le risorse che possono poi dare valore nel tempo ad un determinato sistema. Oggi nel calcio vedo poca sostenibilità. Lo dico in maniera sincera, perché spesse volte c’è una contraddizione in termini. Credo che oggi un modello di calcio sostenibile possa essere quello de
” L’ Aquila Calcio”. Un modello nato qualche anno fa, basato su un azionariato popolare, un crowfounding. Quello è un sistema che con il tempo sta dando i suoi frutti. Ma la sostenibilità necessariamente passa attraverso un esame della legalità, della trasparenza, del rispetto delle regole e soprattutto della semplificazione. Noi abbiamo oggi molteplici norme e regolamenti che vengono messi lì in maniera confusionaria. Quindi, ben venga l’opera del professore Fimmano’ che ha provato a mettere insieme le varie problematiche. Ma, se noi vogliamo parlare di controlli, almeno sotto il profilo penalistico, come diceva Alfonso (Laudonia ndr), dobbiamo provare a ragionare sul modello organizzativo 231 come presidio di controllo e, per quanto riguarda invece i bilanci delle società, del tax control framework, che e’ di notevole interesse per quanto riguarda la gestione fiscale delle società. Le società sono esposte a tutta una serie di movimentazioni di denaro anche all’ estero. Pensiamo ai contratti di sponsorizzazione esteri o al pagamento delle commissioni agli agenti. E dobbiamo iniziare a pensare a dei presidi di controllo che effettivamente verificano in concreto l’ attività che andiamo ad analizzare”. Un tema che si lega ai modelli di “governance”
FIMMANO’ : LO SPORT DEVE AUTOREGOLAMENTARSI
Il professore Fimmano’, l’autore del libro “Le regole del calcio” ha spiegato la ratio del volume nel contesto attuale del mondo del calcio: “Abbiamo lavorato con un gruppo importante a questo volume. Perché siamo da un lato di fronte a un fenomeno di dimensioni planetarie, non solo sul piano economico ma anche sul piano sociale e a fronte di questo si sta cristallizzando un ordinamento con le sue criticità. Ogni anno viviamo dopo la stagione sportiva, la stagione delle controversie giudiziarie. Se ne stanno proponendo alcune da giorni, e altre in particolar modo riferite al calcio. Questo è stato, peraltro, l’anno di molte riforme; è giunto dopo quello segnato dalla sentenza sulla Superlega, dalla sentenza Diarrà, meccanismi complessivi che si rivelano sempre più rilevanti nella regolazione del sistema sportivo. Dovete sapere che il diritto dell’economia nacque con Ramses II, 7000 anni fa, quando in realtà i traffici economici stavano diventando così rilevanti da dover esigere una norma. Ecco noi cerchiamo con questo volume, che si occupa di tutti gli elementi di analizzare un sistema e di proporre delle soluzioni”. Un esempio, per il professore Fimmano’ e’ quella che definisce “La prima questione in assoluto. E’ quella dell’autonomia dello Sport, che è sempre più risicata, perché lo sport non riesce a autoregolamentarsi in maniera efficiente e si dice che gli stati vogliono intervenire sullo sport per ragioni politiche ed economiche, cosa che per la verità accade. Ma c’è anche da dire che dall’altro lato lo sport sta offrendo il fianco a tutto questo. Proprio quest’anno va in vigore al posto della Covisoc, la nuova Authorithy pubblica regolatoria degli sport professionistici. Che diciamoci i fatti come stanno, e’ figlia del caso plusvalenze. Si discute e si discuterà nei prossimi mesi dei direttori di gara. Ci sono dei rumors rispetto anche a una diversa organizzazione. Già alla fine 2024 l’Aia,n che è l’associazione degli arbitri è stata collocata in posizione di autonomia, quindi non più direttamente sotto la Federcalcio. Il problema è compatibile con l’autonomia dello sport. Con la capacità di autoregolamentarsi e in questi ultimi anni le istituzioni sportive a 360°, non hanno dato diciamo il meglio di sé. A questo si è aggiunta l’Unione Europea. La Corte di Giustizia che è intervenuta su profili fondamentali come quello, per esempio, proprio della Superlega, cioè laddove ha diciamo ha intimato alla FIFA e alla Uefa la possibilità di non impedire la realizzazione di altri Sport. Questo e’ un fenomeno reale. In questi mesi, in questi giorni in cui stiamo parlando, si sta sviluppando il nuovo calcio a sette che è la cosiddetta King’s League che non fa parte del movimento Olimpico. Poi c’è un secondo problema, quando noi parliamo degli sport, in particolare del calcio che conosciamo, parliamo di un sistema inserito nel movimento Olimpico. Viceversa, c’è tutta un una parte di attività che non solo, non fa parte del momento olimpico, non sappiamo se ne farà mai parte o se nasceranno altri movimenti come d’ altra parte e’ successo negli Stati Uniti”.