Crack, spinelli e cocaina: in Irpinia si abbassa l’età media dei consumatori

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Crack, spinelli e cocaina: in Irpinia si abbassa l’età media dei consumatori. Giuseppe Straccia, direttore del Serd (servizio pubblico per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale) dell’Asl di Avellino, sembra molto preoccupato per quello che sta accadendo nella nostra provincia e lancia un allarme alla luce di dati che non sono ufficiali ma che nascono dalla sua esperienza diretta, di oltre 30 anni, al contatto con giovani e meno giovani.

Purtroppo, ci si fa di brutto nella provincia di Avellino, per una molteplicità di cause che sarebbe il caso di analizzare quanto prima. Tante, troppe le persone a contatto con le dipendenze di ogni tipo. Anzi, ne sorgono anche di nuove. “Ci sono tante sale gioco e tanti wine bar nati negli ultimi tempi”, riflette Straccia. “Vista la grave crisi economica, in molti sperano di vincere giocando, sfidando la fortuna. Questo fa sì che c’è un numero sempre più elevato di persone affette da gioco d’azzardo patologico (è una dipendenza da comportamento problematico e ricorrente che comporta disagio marcato e interferisce rispetto alla quotidianità del singolo individuo, ndr)”.

“Se volessimo effettuare un’indagine accurata sulla circolazione dell’alcol tra i giovani irpini – prosegue il dottore – ci troveremo con un numero di utenti così ampio che, probabilmente, il Serd non potrebbe nemmeno seguire. A questo si associa anche un altro problema: sta cominciando ad aumentare l’utilizzo di eroina fumata in Irpinia, il crack, soprattutto in alcuni comuni è emerso un grosso aumento di spaccio di questa sostanza. Il crack crea problemi di dipendenza associata anche a patologie pschiatriche. Presso di noi, dunque, vengono vecchi alcolisti cronici, nuovi giovani spesso di età inferiore ai 18 anni, vecchi cronici abusatori di eroina e cocaina. Insomma, il nostro è un servizio variegato per quanto riguarda l’utenza e anziano per quel che concerne gli operatori”.

Per quel che riguarda le droghe pesanti, sottolinea il dirigente del Serd, l’età dei consumatori è quasi sempre la stessa, insomma non troppo bassa. “Il problema serio è che si è abbassata la frequenza del servizio per l’utilizzo abbastanza significativo di cocaina, visto che non c’è un farmaco indicativo che gestisce l’astinenza dalla sostanza. Quindi da noi vengono pochi utenti ma la percezione è che l’utilizzo di coca è molto alto in Irpinia”.

“Il crack oggi, dall’Organizzazione mondiale della sanità, è considerata la droga più pericolosa che esiste in assoluto, un po’ com’era prima LSD (è una tra le più potenti sostanze psichedeliche conosciute): ha soppiantato anche l’eroina. Grazie al metadone, l’uso di eroina è più sotto controllo. I problemi che, a lungo andare, creano sostanze come cocaina e crack, sono molto seri”.

“Prima la coca – dice ancora Straccia – la si utilizzava negli ambienti economici più agiati, ma oggi è diffusa a tutti i livelli perché assistiamo ad un calo del prezzo di cocaina e crack. I ragazzi di oggi hanno una bassa percezione del pericolo e la società attuale ha abbassato la soglia di attenzione su queste sostanze, prima ci chiamavano spesso per fare degli incontri di prevenzione con i giovani in particolare. Il problema è molto serio ed avrà delle implicazioni anche per il futuro”.

“Le famiglie giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, il tutto parte da una forma di mutamento della società negli ultimi periodi. I ragazzi crescono molto ma molto protetti, la crescita, invece, è anche apprendimento nei confronti dei problemi della vita. Non è concepibile che si stia attenti che i nostri ragazzi non soffrano già dalla giovane età, non li si può proteggere da tutto. C’è un abuso delle cose gratificanti, dei regali, di tanto altro. Dopo i 18 anni, poi, cominciano le delusioni perché la gratificazione scende ed arriva un aspetto depressivo dell’esistenza perché non si possono sempre ottenere le cose che si desiderano”.

“Per i cannabinoidi – riflette Straccia – abbiamo fatto degli incontri a scuola in passato, parlando con i ragazzi di 14-15 anni, l’utilizzo degli spinelli è assimilabile all’80% di loro, almeno per una volta. Si tratta di percentuali molto più alte di quelle che vengono stimate a livello scientifico. Credo che attulmente non c’è nemmeno un giovane, almeno di sesso maschile, che non abbia mai provato questo tipo di sostanza. Il fattore di rischio è l’aver superato un qualcosa che si ritiene proibito. Può essere quindi probabile che, ad una certa età, si può essere già indirizzati verso l’uso di altre sostanze, più pesanti della canna. Basti pensare che la camorra ci fa i soldi sulla droga e ricordiamo che, negli ultimi 10 anni, sono state scoperte 2.500 nuove sostanze spesso acquistabili semplcimente su internet”.