Cosentino a Mercogliano contro lo ‘sconfittismo’ del centrodestra

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Berlusconi ama la Campania e il Pdl è fermo nelle intenzioni di soddisfare questo desiderio. Non ha usato perifrasi il coordinatore regionale Nicola Cosentino che con equilibrio, una spiccata ironia e una buona dose di pragmatismo ha affascinato la folta platea presente questa sera a Mercogliano. L’occasione è stata fornita dalla presentazione della lista capitanata da Nicola Sampietro, manifestazione a cui erano presenti, oltre ai candidati alle comunali, anche i candidati a Palazzo Santa Lucia Franco D’Ercole, Roberto Castelluccio, Antonia Ruggiero, Gino Cusano, Maria Carmela Valente (Pdl), Generoso Benigni, Sergio Nappi, Ines Fruncillo e Pasquale Giuditta. Assente per sopravvenuti impedimenti Stefano Caldoro. Al tavolo dei relatori ha ‘giocato in casa’ il presidente della Provincia che ha riconosciuto a Nicola Cosentino un grande merito: mettere fine allo ‘sconfittismo’ del centrodestra in Campania.
Cosimo Sibilia non ha certo nascosto l’entusiasmo, oramai sfumato, di vedere Cosentino candidato alla presidenza della Regione Campania ma le vicende note hanno modificato le sorti politiche della guida della coalizione. Vicende su cui peraltro il diretto interessato non ha calato un velo di omertà trattandole en passant ma con una certa verve a proposito della presenza in sala di alcune guardie penitenziarie.
Un certo rammarico è comunque trapelato, soprattutto per essere stato “infangato con accuse infamanti indirizzate ad impedire una legittima candidatura”. Ma il sottosegretario ha anche affermato di aver archiviato il capitolo e di essere pronto a lottare per consegnare alla Regione la stessa svolta toccata già a tre Province campane: un governo di centrodestra. Perché, per inciso, “il malessere del malgoverno di centrosinistra si fa sentire” e con esso gli strascichi di un napolicentrismo che non ha saputo dare dignità all’intera regione. “Per questo la nostra progettualità – ha spiegato – vuole partire dal basso, dalla valorizzazione del territorio. Finora il centrosinistra ha avuto tutto, Province, Comuni, Regione… eppure non è stato in grado di cambiare nulla”. E quale migliore esempio, per Nicola Cosentino, se non quello fornito su un piatto d’argento dell’emergenza rifiuti, tematica su cui il governo regionale “ha ridotto al minimo storico la reputazione di questa regione”.
Ora dunque la partita si gioca tra “chi vuole rinnovare e chi ha prodotto i guasti ed ora si presenta sempre con la stessa squadra”. E quale migliore opportunità – la seconda in verità – di togliersi un sassolino dalla scarpa se non l’alleanza con l’Idv di Antonio Di Pietro: “E’ protetto da ‘San Mautone’ eppure lui, il figlio, la famiglia ne avrebbero di cose da raccontare”.
Tra le varie responsabilità additate al centrosinistra ha ‘attecchito bene’ tra il pubblico quello che per la ‘collinare’ Irpinia rappresenta un ‘invito a nozze’ in senso inverso: il napolicentrismo. “La sinistra ha pensato a coltivare solo il gioiello di famiglia, la città di Napoli, ma non ha mai saputo preservare la dignità degli altri territori”. E se l’andazzo è stato questo, i risultati sono stati ancora peggiori: “E’ stato commissariato tutto, finanche gli scavi di Pompei e il Teatro San Carlo”.
Equilibrato il giudizio sul diretto concorrente di Caldoro, Vincenzo De Luca, definito senza enfasi ma con una certa forma di rispetto un sindaco valido e una “persona autorevole” svantaggiata tuttavia da un “cattivo corredo”: quello di essere a capo di una “coalizione sgangherata”. “Con quella compagnia – ha incalzato Cosentino – non potrà mai fare niente di buono per la Regione”.
Dunque l’amo è stato lanciato: il Pdl ha vinto il primo tempo e ha conquistato tre Province. “Ora però vogliamo vincere il secondo tempo”. E il trofeo si chiama Regione Campania. (di Manuela Di Pietro)

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