Corteo per Bembo, Aufiero: giusto chiedere processo ma non scendere in piazza contro i giudici

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AVELLINO- “Una cosa e’ protestare nelle sedi opportune per un provvedimento, altra invece organizzare un corteo per protestare contro la decisione di un magistrato, una settimana dopo che davanti al Palazzo di Giustizia e’ apparsa una scritta su cui sono in corso anche accertamenti della Digos. Quanto e’ avvenuto ieri sera oltre ad essere giuridicamente incivile e’ anche una cosa abnorme”. Per il penalista Gaetano Aufiero la manifestazione organizzata martedi sera per chiedere “giustizia” per Roberto Bembo dopo i domiciliari ai due indagati che erano in carcere da gennaio (difesi dallo stesso Aufiero) non e’ stata un buon segnale proprio per la giustizia. “Ho profondo rispetto per i familiari della vittima e capisco perfettamente che invochino come e’ giusto che sia un processo per quanto e’ avvenuto, sono pure cosciente che i partecipanti sono stati silenti, per carità, ma critico chi ha autorizzato il corteo, perché non si possono contestare i magistrati ma impugnare i provvedimenti. In 30 anni non ho mai mancato di rispetto ad un giudice, posso criticare anche aspramente ma nelle opportune sedi”. Il riferimento è anche agli striscioni apparsi all’ingresso del Palazzo di Giustizia: “abnorme che quasi si giustifichi quell’atto. Una cosa e’ il diritto di manifestare perché il processo non si celebra ancora, altra e’ usare la piazza cosi. Ma soprattutto mi chiedo con inquietudine: cosa succederà alla vigilia del processo e se la sentenza non sara’ gradita? Questo sara’ un processo che si celebrera’ in Corte di Assise, oltre ai magistrati togati, che sono sicuro non si faranno condizionare da questi eventi ci sei giudici popolari. Penso che come c’e’ il diritto delle persone offese di avere un processo così esiste quello degli imputati ad avere un processo sereno”.