AVELLINO- Ci sara’ il processo per la vicenda dei presunti corsi fantasma all’Alto Calore. Due condanne a tre anni ad altrettanti imputati che avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato e il rinvio a giudizio davanti al Collegio B (presidente Matarazzo) del Tribunale di Avellino al prossimo 21 marzo. Arriva dopo una lunga discussione di tutte la parti ed una serie di questioni sul reato di peculato per distrazione e anche sulla legittimità costituzionale di un articolo del dlgs 74/2000, la decisione del Gup del Tribunale di Avellino Giulio Argenio sulle tredici richieste di rinvio a giudizio firmate dai pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio nei confronti di altrettanti indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’Alto Calore per la formazione 4.0. Il Gup del Tribunale di Avellino Giulio Argenio aveva infatti rinviato ad oggi la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio e sulle due richieste di abbreviato (uno semplice e l’altro condizionato) presentate nel corso dell’ultima udienza . Davanti al Gup e’ stata formalizzata anche la costituzione di parte civile della stessa societa’ di Corso Europa, che sarà rappresentata nel processo dal penalista Benedetto Vittorio De Maio. Proprio a seguito delle eccezioni e opposizioni alla costituzione da parte dei difensori degli imputati era stata ammessa la costituzione in relazione ai capi di incolpazione relativi ai peculati e non ai reati tributari. Per cui Alto Calore e il nuovo corso rappresentato dall’amministratore unico Antonello Lenzi,.avevano scelto di costituirsi nel processo che vede tra gli altri gli ex vertici della Società di Corso Europa. L’indagine per cui si è celebrata questa mattina l’udienza preliminare e’ quella relativa ai presunti corsi fantasma all’Alto Calore, che hanno portato dopo la misura interdittiva firmata dal Gip Francesca Spella, alle dimissioni dell’amministratore unico Michelangelo Ciarcia. Proprio Ciarcia, difeso dagli avvocati Nello Pizza e Claudio Botti , anche il collaboratore dell’ufficio di Presidenza Pantaleone Trasi, difeso dall’avvocato Marino Capone, anche lui raggiunto dalla misura interdittiva. Richiesta di rinvio a giudizio anche per Raffaele Castagnozzi, intermediario tra Alto Calore e le società, oltre che consulente e anche docente in alcuni corsi, difeso dall’avvocato Angelo Leone e Gerardo Santoli, difeso dall’avvocato Luigi Petrillo. Il sindaco di Santo Stefano del Sole e presidente della Grande Srl (che sono ente e societa’ estranee alla vicenda contestata) e’ stato indagato in qualità di legale rappresentante della Si.Farm Srl, con sede legale a San Michele di Serino che della Cat Servizi alle Imprese, progettava e organizzava il servizio di formazione 4.0 in presenza denominato “Learn & Smart Organization” per 68 dipendenti di Alto Calore, che in realtà non si sarebbe mai svolto. Le contestazioni a vario titolo per gli indagati vanno dall’ indebita compensazione (a partire da quella ottenuta nel 2019 per il credito d’imposta previsto dalla legge 205/2017, pari a circa 132mila euro; per il 2020 pari al massimo della somma erogabile, ovvero 250mila euro e stessa cifra per il 2021) in concorso con le sei diverse società che si sono occupate tra il 2019 e il 2021 della formazione dei dipendenti rispetto alle tecnologie 4.0 che in realtà secondo le accuse non sarebbero mai stati in effetti svolti. Alla contestazione di indebita compensazione si collega anche quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. A partire dalle prime due fatture emesse in favore della Psb Consulting Srl, nel giugno e luglio 2020 per un importo di circa 23 mila euro (2420 e 20740 ) quattro fatture emesse tra il settembre 2020 e il luglio 2021 alla A.C Consulting Srl di Teverola (Ce) per circa 53mila euro; cinque fatture emesse nei confronti della Si.Farm dal marzo al maggio del 2022 per un importo di circa 54.900 euro. Contestato anche l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, proprio al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto. Contestato a Ciarcia e Trasi, in concorso con i vertici delle società coinvolte anche il peculato. Per Ciarcia anche le false comunicazioni sociali, relativamente all’iscrizione in bilancio delle somme compensate illecitamente. Gli indagati sonodifesi dagli avvocati Nello Pizza, Capone Marino, Francesco Perone, Claudio Frongillo, Angelo Leone del Foro di Benevento, Cesare Maria Patroni Griffi del Foro di Napoli, Petrara Graziantonio del foro di Matera e Amelio Gennaro del foro di Napoli Nord, Carla Maruzzelli del foro di Napoli, Luigi Petrillo e Innocenzo Massaro. Le indagini del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino, agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone, relative al Credito di imposta utilizzato dall’ Alto Calore per lo svolgimento dei corsi di formazione per i dipendenti e consentirgli l’ apprendimento di tecnologie informatiche e’ partita dalla denuncia di uno stesso dipendente dell’ente di Corso Europa. Le indagini dei militari hanno però concluso per una formazione del personale che era solo fittizia. Cosi alle società che fornivano il servizio di formazione sarebbero state versate somme dall’ Alto Calore per servizi mai prestati. Operazioni oggettivamente inesistenti, che poi venivano portate, secondo la prospettazione accusatoria in forma illecita, come credito di imposta. Da qui le accuse di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione, oltre ad altre due ipotesi: il peculato e le false comunicazioni sociali in danno di soci e terzi.
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