Alfredo Picariello – L’Irpinia al fianco dei 117 operai della Novolegno che hanno perso il posto di lavoro. La seduta straordinaria del consiglio comunale di Avellino ha raggiunto già un primo risultato, mettendo in campo una buona compattezza per trovare una via d’uscita alla vertenza dell’azienda di Pianordardine. Al “capezzale” della fabbrica chiusa da un anno si registra una buona affluenza di sindaci della provincia di Avellino, la presenza dei sindacati, degli operai e, ovviamente, dei consiglieri comunali del capoluogo. La parola d’ordine che accomuna un po’ tutti è una: la vertenza Novolegno è la vertenza Irpinia.
“Tutti insieme, dobbiamo venire fuori da questa grave fase di crisi”, dice Gianluca Festa, sindaco di Avellino. “Il popolo irpino è un popolo che ha sempre lottato. Dobbiamo stringerci e fare comunità. Personalmente sono stato vicino agli operai durante il loro presidio, ho ascoltato le loro storie, storie di persone che hanno dato la loro vita per questa fabbrica. La vertenza Novolegno si lega indissolubilmente a Pianodardine. C’è anche la situazione della Fca da tenere sotto controllo, c’è bisogno di intervenire. Si parte dalla risoluzione della vertenza Novolegno per far ripartire lo sviluppo in questa provincia. Dobbiamo farci sentire in maniera forte a Roma, c’è la vergogna del Milleproroghe che non ha previsto la proroga della cassaintegrazione. E’ inaccettabile quello che ha fatto il Governo. Non esistono bandiere o colori politici quando si tratta del destino dei lavoratori”.
La “rabbia” di Festa è anche contro il gruppo Fantoni. “Imprenditori che hanno preso tantissimo dai nostri territori ed hanno dato poco. Non si trattano in questo modo i lavoratori, siamo stanchi di essere depredati. Quindi credo sia doveroso, da parte di Fantoni, incontrare gli operai, i sindacati, le istituzioni della provincia di Avellino”.
Nelle parole del sindaco, anche la visione del futuro. “Abbiamo immaginato di intavolare un confronto per far nascere un contratto istituzionale di sviluppo per Pianodardine. Dobbiamo ipotizzare la ricoversione di quel polo industriale e chiedere al Governo di far diventare Pianoardine il vero punto di riferimento italiano dell’automotive. Come dissi al Presidente del Consiglio, non abbiamo nulla da chiedere, non abbiamo il cappello in mano, ma vogliamo proporci. Vogliamo diventare il luogo del Sud dove si lavora, si innova e si fanno sprimentazioni nel campo dell’automotive”.
Insiste sull’ottenimento di risultati immediati il consigliere comunale di opposizione, Amalio Santoro. “Non possiamo consentire che i lavoratori della Novolegno restino accampati nella sala consiliare del Comune di Montefredane. La cosa minima è la proroga della cassaintegrazione. Dobbiamo chiedere un incontro urgente al Ministero. Noi cosa possiamo fare? Siamo disposti a tutto, come consiglieri comunali. Se necessario, andiamo tutti a Roma e chiediamo di essere rispettati”.