Condoni falsi, ascoltato in Procura uno dei funzionari indagati: spunta una nuova denuncia

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AVELLINO- C’e’ una nuova denuncia agli atti dell’inchiesta della Procura di Avellino sui presunti “falsi condoni edilizi”. Quella che ha depositato questa mattina all’attenzione del sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro un funzionario comunale, iscritto nel registro degli indagati, che ha chiesto di essere ascoltato e per circa due ore, assistito dal penalista Nello Pizza, e’ stato interrogato dai militari dell’Aliquota della Gdf presso la Procura e dalla Digos sulle circostanze legate all’organizzazione dello sportello Condoni, di cui e’ stato coordinatore. In quella funzione lo scorso 19 maggio, quindi prima che scoppiasse il caso condoni, aveva esposto denuncia circa una serie di vicende. Ovviamente il contenuto della denuncia e dell’interrogatorio reso e’ coperto dal segreto istruttorio. Ma potrebbe dare spunto a nuove verifiche da parte della Procura, che sta approfondendo anche le responsabilità nella gestione delle pratiche dei condoni.
L’inchiesta e’ quella sui falsi condoni rilasciati dal Comune di Avellino rinnovando richieste di sanatoria per abitazioni non sanabili utilizzando protocolli di domande realmente presentate da soggetti deceduti o che avevano perso interesse perche ‘ la loro pratica era rimasta inevasa. Un’ iscrizione che si era resa necessaria anche alla luce del sequestro disposto dalla Procura dei registri dell’ Archivio comunale eseguito dagli agenti della Digos e dell’ Aliquota di Pg della Gdf presso la Procura. Si tratta del decreto di sequestro preventivo firmato dal Procuratore Domenico Airoma e dal sostituto Fabio Massimo Del Mauro, il magistrato che coordina le indagini. Escluso dalle indagini l’ attuale dirigente del Sued, l’ingegnera Angelo Maria Cicalese, che aveva contribuito a scoprire i casi. Gli indagati pero’ al momento sono provvisoriamente sospettati di falso commesso da pubblico ufficiale. Sono sette le pratiche finite nel mirino della Procura di Avellino. A quanto pare però il numero e’ destinato a salire. Anche perche’ dopo la prima relativa ad un immobile di Contrada Tufarole, proprio qualche giorno fa e’ scattata un’altra ordinanza relativa ad un immobile di Contrada San Oronzo. L’indagine e’ destinata dunque ad allargarsi. Intanto ci sarebbe un particolare relativo alla genesi degli accertamenti che avrebbero fatto scattare il caso condoni. Tutto sarebbe nato da un procedimento per furto aggravato, quello denunciato da una dirigente comunale, molto probabilmente di materiale del settore relativo ai condoni. AERRE