Clan Partenio, l’Antimafia deposita nuovi atti

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L’Antimafia deposita nuovi e importanti documenti agli atti del processo al Nuovo Clan Partenio e al collegio presieduto dal giudice Gianpiero Scarlato che presiede le udienze del processo ai presunti capi e partecipi al sodalizio sgominato dall’operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino guidati dal Maggiore Laghezza denominata Partenio 2.0, quello che si celebra nell’aula bunker di Poggioreale.

Il pm antimafia Simona RossiNei giorni scorsi il pm antimafia che ha coordinato le indagini e conduce l’istruttoria dibattimentale, la dottoressa Simona Rossi, ha trasmesso agli atti del processo una serie di attività investigative condotte su delega della Dda di Napoli dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e collegate alle dichiarazioni rese prima al pm antimafia Henry Jhon Woodcock (nell’ambito del procedimento parallelo per le aste giudiziarie ndr) e successivamente in aula davanti al Collegio nel procedimento principale da parte di Livia Forte, imputata nel procedimento connesso e ascoltata sui verbali resi (mai nella forma di collaborazione ma come imputata nel procedimento) anche nell’ultima udienza celebrata nell’aula bunker. Si tratta di una serie di circostanze emerse dal suo esame su cui sarebbero già state attivate deleghe di indagine dall’Antimafia a seguito degli interrogatori investigativi. In particolare una procedura di asta fallimentare relativa al Baianese, l’incendio della vettura della Lara Immobiliare avvenuto nel luglio del 2019, pochi mesi prima del blitz, auto in uso ai familiari della Forte e anche una delle vicende che l’imputata ha più volte ribadito nel corso della sua escussione, anche in aula, quella relativa all’aggiudicazione di una struttura ricettiva di Monteforte Irpino. Atti che ora sono anche all’attenzione delle altre parti del processo e che andranno a confermare o meno quanto dichiarato ai magistrati dalla Forte.